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zione dei periodi di migrazione degli adulti e dei giovani (Agostini et al., 2000).
Sull'isola il passaggio dei rapaci è spettacolare; infatti, essendo concentrato in un
breve periodo, essi tendono a migrare in pochi gruppi di centinaia di individui
(massimo 1100 insieme i130 agosto 1998). Tuttavia, è interessante segnalare che
gruppi numerosi di Nibbi bruni sono stati osservati anche durante il periodo
precedente la migrazione post-riproduttività; in particolare Carpegna e Della
Toffola (Giraudo Toffoli, in stampa) riportano un gruppo di 1200 individui, pres-
so la discarica di Torino 1'8 agosto 2001. Sull'Appennino calabrese il passaggio di
questa specie è molto meno cospicuo; 261 individui sono stati osservati nel1996
con il picco durante l'ultima decade di agosto mentre circa 1200 individui furo-
no rilevati a Rocca Busambra (Sicilia occidentale) il 26 agosto 1976 (Japichino e
Massa, 1989; Agostini e Logozzo, 1997). Sembra quindi logico ipotizzare che un
consistente numero di uccelli raggiunga la Sicilia occidentale intraprendendo
una lunga traversata del mare dalle coste peninsulari tirreniche. Infine, I' osser-
vazione di un gruppo di 400 Nibbi bruni sull'isola di Pantelleria il6 settembre
de11978 (Galea e Massa, 1985), suggerisce l'esistenza di un ancor più consisten-
te flusso migratorio autunnale attraverso il Mediterraneo centrale (Fig. 6.5). Infi-
ne, nell'Italia settentrionale, 200-300 individui vengono osservati sulle Alpi Ma-
rittime probabilmente in viaggio verso lo Stretto di Gibilterra (foffoli e Bellone,
1996; Giraudo e Toffoli, in stampa).
r Comparando le modalità della migrazione primaverile ed autunnale di questa
SP,ecie, colpiscono due differenze sostanziali; la prima concerne la presenza di un
picco durante l'autunno e la sua assenza in primavera; la seconda, contraria-
mente a quanto osservato per il Falco pecchiaiolo, l'evidente minore consistenza
del flusso migratorio primaverile rispetto a quello autunnale. Differentemente
dal Falco pecchiaiolo, il Nibbio bruno è specie sia svernante sia residente nel con-
tinente africano (Cramp e Simmons, 1980). Gli individui che si riproducono in
Europa devono quindi competere, per i territori di svemamento, anche con gli
individui residenti in quell'area. Inoltre, nel caso dei nibbi svernanti nell'Africa
meridionale, la competizione è accentuata dal fatto che la sua popolazione resi-
dente si riproduce tra agosto e dicembre. È dunque possibile che, durante la mi-
grazione autunnale, i Nibbi bruni nidificanti in Europa scelgano rotte più diret-
te per raggiungere i loro territori di svemamento, attraversando in maggior nu-
mero il Mediterraneo centrale e concentrando nel tempo i loro spostamenti.
Fig. 6.5 - Nibbio bruno, autunno (sptegaztotJc come m fig. 6.21.
6.5.3 Falco di palude (Circus aeruginosus)
layson, 1992). È probabile che il flusso migra torio sul Mediterraneo centrale inte- Le popolazioni di questa specie che si riproducono nell'Europa settentrionale,
ressi la popolazione nidificante nell'Italia centrale e meridionale (Agostini e Ma- centrale ed orientale sono migratrici totali. Molti individui svernano nel bacino
fara, 1997) e, sebbene in questo periodo non venga segnalato un significativo pas- del Mediterraneo mentre altri attraversano il Sahara svernando nell'Africa tropi-
saggio di questa specie in altri siti della penisola, è ipotizzabile che la consisten- cale e centro-orientale (Cramp e Simmons, 1980). In Italia è stata stimata una po-
te popolazione dell'Italia settentrionale attraversi lo stretto di Gibilterra (Fig. 6.4). polazione di 50-100 coppie nidificanti e 400-800 individui svernanti (Oùavetta,
Durante la migrazione autunnale, la maggiore concentrazione di Nibbi bruni è 1986; LIPU e WWF, 1999). Durante la migrazione primaverile, i Falchi di palu-
stata osservata sull'isola di Marettimo dove, nel1998, sono stati contati 3600 in- de utilizzano due rotte per attraversare il braccio di mare tra l'Africa e la Sicilia:
dividui tra la fine di agosto e l'inizio di settembre con una notevole sovrapposi- la prima tra la penisola tunisina di Cap Bon e la Sicilia occidentale, transitando
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