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X. 9. La musica di tradizione orale          217




                                               d.1987). Il loro mestiere consisteva essenzial-
                                               mente nell’eseguire le  nuveni (novene), i
                                               triunfi (trionfi) in onore dei santi per grazia ri-
                                               chiesta o ricevuta e le raziuni (orazioni) com-
                                               memorative dei defunti. Mentre  triunfi e
                                               raziuni avevano cadenze irregolari, poiché ri-
                                               specchiavano le esigenze personali dei singoli
                                               committenti (parrucciani), le novene segui-
                                               vano invece il ciclo delle celebrazioni previste
                                               dal calendario festivo, sicché l’impegno dei
                                               suonatori diveniva pressoché quotidiano. Pa-
                                               rallelamente alle paraliturgie che si svolgevano
                                               nelle chiese, i fedeli gestivano infatti per con-
                                               suetudine in modo autonomo analoghe prati-
            Fig. X.59. Palermo 1975. Novena di Na-  che devozionali, assumendo le proprie
            tale nella tradizione degli orbi [foto di  abitazioni, o le edicole votive prossime alle
            Gaetano Pagano]
                                               porte di casa, come spazi rituali privilegiati.
                                                  Il termine novena, oltre a indicare un ciclo
                                               di preghiere quotidianamente ripetute per
                                               nove giorni, designava anche i lunghi canti
                                               suddivisi in iorna o iurnati (giorni o giornate)
                                               da eseguirsi nel medesimo arco di tempo. La
                                               celebrazione delle novene in ambito dome-
                                               stico rinviava di frequente all’ottemperanza
                                               di un voto e poteva comportare l’offerta di
                                               alimenti e bevande da parte della famiglia
                                               ospitante. Non molto diversamente si svolge-
                                               vano le cose negli altri centri maggiori del-
                                               l’Isola, dove, pur non essendosi verificata
                                               l’istituzione di confraternite, gli orbi conti-
                                               nuarono a operare fino agli anni Settanta del
                                               secolo scorso.
                                                  Gli stili vocali degli ultimi orbi palermi-
            Fig. X.60. Melilli 1950 ca. I suonatori
            orbi (coll. Salvatore Nicosia - Archivio  tani «sono collocabili in posizione intermedia
            Crescimanno)                       fra gli estremi della recitazione e quelli della
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