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258                           X. Guida bibliografica




            part. per la Sicilia: D’ONOFRIO, S., 1983, U Liettu santu. Un pellegrinaggio sui Nebrodi, Fol-
            kstudio, Palermo; GUIDONI, E., 1979, Indicazioni di metodo per lo studio storico-urbanistico
            dei centri siciliani, «Atlante di storia urbanistica siciliana», a cura di E. GUIDONI, vol. 1, S. F.
            Flaccovio, Palermo, pp. 11-31; GUIDONI, E., 1980, Processioni e città, «Atlante di storia ur-
            banistica siciliana», a cura di E. GUIDONI, vol. 2, S. F. Flaccovio, Palermo, pp. 7-14; LIMA,
            A., I. 1984, La dimensione sacrale del paesaggio. Ambiente e architettura popolare in Sicilia,
            S. F. Flaccovio, Palermo; CANTA, C. C., CIPRIANI, R., TURCHINI, A., 1999, Il viaggio. Pelle-
            grinaggio e culto del Crocifisso nella Sicilia centrale, Sciascia, Caltanissetta-Roma.
               Su preghiere, acclamazioni, formule di scongiuro, ecc.: PITRÈ, G., 1910, Proverbi, motti
            e scongiuri del popolo siciliano, Carlo Clausen, Torino; BONOMO, G., 1978, Scongiuri del po-
            polo siciliano, Palumbo, Palermo; BONANZINGA, S., 1996a, Documenti sonori dell’Archivio
            Etnomusicale Siciliano - Il ciclo dell’anno (CD con libretto allegato), Palermo, C.I.M.S.; BO-
            NANZINGA, S., 1996, I suoni delle feste. Musiche e canti, ritmi e richiami, acclamazioni e fra-
            stuoni di festa in Sicilia (Cd con libretto allegato), Palermo, Folkstudio; GIACOBELLO, G.,
            1999, Il Paternoster di San Giuliano, Folkstudio, Palermo; TURONE, G., 2002, Raccolta di
            antiche preghiere dialettali mazzarinesi, Lussografica, Caltanissetta; FRANCO, R. GERMANÀ,
            S., 2006, Patri, Figliu e Spiritu Santu… Viaggio alla scoperta delle preghiere dialettali recitate
            a Gangi, Ed. Arianna, Geraci Siculo; TROMBELLO, M. P., 2007, Devozione a Resuttano, Ass.
            culturale “In itinere”, Resuttano; FAVARÒ, S., 2008, A Cruna. Antologia di Rosari siciliani,
            Città Aperta, Troina.

            La musica tradizionale orale
               La pur tardiva penetrazione degli ideali romantici determina in Sicilia, non diversamente
            da quanto era accaduto nei Paesi dell’Europa settentrionale, una particolare attenzione per il
            canto popolare. LIONARDO VIGO, esponente degli intellettuali di estrazione aristocratica che
            avevano partecipato ai moti rivoluzionari del 1848, è il primo a cimentarsi nell’edizione di una
            raccolta di Canti popolari siciliani (Tip. dell’Accademia Gioenia di C. Galatola, Catania 1857),
            prendendo a modello la celebre silloge di Canti popolari italiani, corsi, illirici, greci pubblicata
            nel 1841 da NICOLÒ TOMMASEO. Nei decenni successivi questo interesse si approfondisce – ar-
            ricchendosi in parte delle nuove prospettive aperte dagli studi d’impianto positivista – e si
            estende via via a tutte le manifestazioni della cultura popolare. A partire dal 1867 iniziano ad
            apparire una serie di opere che giungono nell’arco di circa un trentennio a offrire un ragguar-
            devole corpus regionale di canti. A due medici palermitani, SALVATORE SALOMONE MARINO e
            GIUSEPPE PITRÈ, si devono i contributi più cospicui. Per il primo ricordiamo specialmente i
            Canti popolari siciliani in aggiunta a quelli del Vigo (Giliberti, Palermo 1867), le tre edizioni
            dello studio su La baronessa di Carini. Leggenda storica popolare del sec. XVI in poesia sici -
            liana (Tip. del “Giornale di Sicilia”, Palermo 1870, seconda ed. 1873, terza ed. 1914) e i due
            volumi dedicati ai canti narrativi diffusi in stampe popolari: Storie popolari in poesia siciliana
            riprodotte sulle stampe de’ secoli XVI, XVII e XVIII (Tip. Fava e Garagnani, Bologna 1875) e
            Leggende popolari siciliane in poesia, raccolte ed annotate (Pedone Lauriel, Palermo 1880).
            Nel caso di Pitrè le notizie sui suonatori, gli strumenti e le forme della musica popolare si tro-
            vano disseminate nel complesso della sua monumentale “Biblioteca delle tradizioni popolari
            siciliane” (25 volumi pubblicati nel periodo 1870-1913). Specificamente ai canti il demologo
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