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- APPROCCIO SPAZIALE: mirato alla definizione univoca dell’area d’interesse, in modo tale che
l’area individuata sia abbastanza estesa da poter incorporare i processi rilevanti da un punto di
vista ecosistemico.
- INTEGRAZIONE: Il processo di pianificazione dovrebbe affrontare le interrelazioni e
interdipendenza di ogni componente all'interno dell'area di gestione definita, inclusi i processi
naturali, le attività e le autorità coinvolte nei processi di governance territoriale.
Proprio per far fronte a tali esigenze, il 17 giugno 2008 il Parlamento Europeo ed il Consiglio
dell’Unione Europea hanno emanato la Direttiva quadro sulla strategia per l’ambiente marino
(2008/56/CEE), anche nota come Marine Strategy Framework Directive (MSFD), successivamente
recepita in Italia con il D.lgs. n. 190 del 13 ottobre 2010. La Direttiva ha suddiviso le acque marine
europee in 4 regioni: Mar Baltico, Oceano Atlantico nordorientale, Mar Mediterraneo e Mar Nero,
e per alcune di queste ha provveduto ad un’ulteriore suddivisione, individuando delle sotto-
regioni. Nel Mediterraneo sono state individuate tre sub-regioni:
a) il Mediterraneo occidentale
b) il Mar Adriatico
c) il Mar Ionio e Mediterraneo centrale.
Le acque italiane appartengono a tutte e tre le sottoregioni. Data la natura transfrontaliera
dell’ambiente marino, gli Stati membri sono chiamati a cooperare per garantire che le relative
strategie siano elaborate in modo coordinato per ogni regione o sottoregione marina. Inoltre per
assicurare acque marine pulite sane e produttive è indispensabile che tali strategie siano
coordinate, coerenti e ben integrate con quelle previste da accordi internazionali ed atti normativi
comunitari già esistenti (quali ad esempio quelli relativi a: trasporti, pesca, turismo, infrastrutture,
ricerca, etc.).
La Direttiva quadro stabilisce che gli Stati membri elaborino una strategia marina che si basi su una
valutazione iniziale, sulla definizione del buono stato ambientale, sull’individuazione dei traguardi
ambientali e sull’istituzione di programmi di monitoraggio. La MSFD pone come obiettivo agli Stati
membri di raggiungere entro il 2020 il buono stato ambientale (GES, “Good Environmental Status”)
per le proprie acque marine. Per buono stato ambientale delle acque marine si intende la capacità
di preservare la diversità ecologica, la vitalità dei mari e degli oceani affinché siano puliti, sani e
produttivi mantenendo l’utilizzo dell’ambiente marino ad un livello sostenibile e salvaguardando il
potenziale per gli usi e le attività delle generazioni presenti e future. Inoltre, per consentire agli
Stati membri di raggiungere gli obiettivi prefissati, la Direttiva ha sviluppato 11 descrittori che
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