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rivestono nel preservare il patrimonio socio-culturale e nel supportare lo sviluppo delle economie
locali. Normalmente è possibile distinguere le aree marine in:
• AREE PARZIALMENTE PROTETTE (PARTIALLY PROTECTED AREAS): laddove siano consentite
attività estrattive sebbene queste ultime siano soggette a regolamentazione;
• AREE TOTALMENTE PROTETTE (NO-TAKE AREAS): dove è vietato qualunque tipo di attività
estrattiva e distruttiva, ad eccezione di attività di prelievo svolte a scopo scientifico;
• AREE AD USO MULTIPLO CONSENTITO (MULTIPLE-USE AREAS): in cui soltanto parte delle
attività sono soggette a regolamentazione e costituiscono una combinazione dei due casi
precedenti.
In ogni caso, indipendentemente dal grado di protezione specificato in fase istitutiva affinché
un’area marina protetta possa funzionare deve godere in maniera prioritaria del consenso da
parte degli attori locali coinvolti (stakeholder), i quali dovrebbero contribuire in primis al rispetto
delle norme previste dal regolamento dell’area protetta in questione e la cui partecipazione attiva
ai processi di pianificazione è auspicabile per incrementare il consenso essenziale per la reale
efficacia delle pratiche gestionali intraprese. Ad oggi, la maggior parte dei Paesi del Mediterraneo
hanno istituito delle AMP nelle loro acque territoriali, per un totale di 1140 AMP che ricoprono il
6.5% dell’intero bacino, di cui soltanto 29 ricadono nel territorio Italiano. Tuttavia, tenendo conto
del crescente bisogno di tutelare gli ecosistemi marini il loro numero è destinato a crescere.
In Italia attualmente sono presenti 27 aree marine protette oltre a 2 parchi sommersi che
tutelano complessivamente circa 228mila ettari di mare e circa 700 chilometri di costa. Ogni AMP
è suddivisa, generalmente, in tre o quattro tipologie di zone con diversi gradi di tutela. Sono
costituite da ambienti marini, dati dalle acque, dai fondali e dai tratti di costa prospicienti, che
presentano un rilevante interesse per le caratteristiche naturali, geomorfologiche, fisiche e
biochimiche (con particolare riguardo alla flora e alla fauna marine e costiere) e per l'importanza
scientifica, ecologica, culturale, educativa ed economica che rivestono.
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