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Figura 3 Attuale schema di zonazione dell’Area marina protetta “Isole Egadi”
Le Isole Egadi sono caratterizzate da una notevole biodiversità e da un’elevata eterogeneità di
habitat. L’AMP protegge la prateria di Posidonia oceanica più estesa del Mediterraneo, per la
quale si stima una copertura totale di circa 7700 ettari. Quest’ultima riveste un ruolo cruciale per
l’equilibrio degli ecosistemi marini è stata indicata come "habitat prioritario" nell'allegato I della
Direttiva Habitat (Dir. n. 92/43/CEE), in quanto nel contesto della dinamica costiera svolge
molteplici ed importanti funzioni che giustificano l'importanza attribuitale: contribuisce
significativamente all’ossigenazione delle acque, stabilizza i sedimenti mobili mitigando gli effetti
legati al fenomeno dell’erosione costiera, rappresenta un' area di nursery per i giovanili di
numerose specie marine e produce una notevole quantità di biomassa che esporta anche verso
ecosistemi contigui. Tra le altre emergenze naturalistiche che caratterizzano i fondali
dell’Arcipelago delle Egadi troviamo le strutture biogeniche tipiche del coralligeno e del
precoralligeno derivanti da fenomeni di associazione tra specie algali calcaree e molluschi
biocostruttori (Dendropoma petraeum, Vermetus triquetrus); gli habitat delle grotte sommerse e
semisommerse particolarmente rappresentativi delle isole di Levanzo e Marettimo e molto
apprezzati come siti d’interesse per chi pratica attività subacquee. Tuttavia, l’effettiva
distribuzione delle biocenosi sopracitate nel territorio dell’Area Marina ad oggi risulta essere
ancora in gran parte sottostimata e basata su lavori pregressi e piuttosto frammentari. Pertanto
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