Page 8 - Tesi_Master_MG_2017
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descrivono	l’ecosistema	una	volta	che	il	buono	stato	ambientale	è	stato	raggiunto,	fornendo	criteri	

            e	 standard	 metodologici	 che	 consentono	 di	 attribuire	 un	 valore	 quantitativo	 e	 misurabile	 ai	
            suddetti	descrittori.		

            Nel	quadro	normativo	generale,	esistono	molti	altri	accordi	internazionali	che	coinvolgono	i	Paesi	

            UE	e	disciplinano	le	pratiche	di	conservazione	della	biodiversità	come	elemento	cardine	alla	base	

            del	 buon	 funzionamento	 degli	 ecosistemi	 nell’ambito	 del	 bacino	 Mediterraneo,	 tra	 questi	

            ritroviamo:		
                •  La	 Convenzione	 di	 Rio	 sulla	 Biodiversità	 ratificata	 in	 Italia	 nel	 1994,	 che	 riconosce	 la	

                    necessità	 di	 impegnarsi	 nella	 protezione	 di	 tutti	 quegli	 elementi	 che	 caratterizzano	 la	

                    diversità	biologica	marina;		

                •  La	 Convenzione	 di	 Barcellona	 per	 la	 protezione	 del	 Mar	 Mediterraneo	 dai	 rischi	
                    dell'inquinamento,	ratificata	nel	1979;			

                •  La	Direttiva	Habitat	(92/43/CEE)	recepita	nel	1997	relativa	alla	conservazione	degli	habitat	

                    naturali	e	seminaturali,	nonché	della	flora	e	della	fauna	selvatiche	che	individua	anche	un	

                    elenco	dei	Siti	di	Importanza	Comunitaria	(SIC)	e	delle	Zone	di	Protezione	Speciali	(ZPS),	tra	
                    i	quali	figurano	anche	numerosi	SIC	a	mare;	

                •  La	Convenzione	di	Bonn,	recepita	nel	1983,	relativa	alla	conservazione	di	specie	migratorie	

                    appartenenti	 alla	 fauna	 selvatica	 e	 nell’ambito	 della	 quale	 nel	 1996	 a	 Monaco	 è	 stato	

                    raggiunto	un	accordo,	denominato	ACCOBAMS,	specifico	per	la	conservazione	dei	cetacei	

                    nel	 Mediterraneo,	 nel	 Mar	 Nero	 e	 nelle	 contigue	 aree	 atlantiche.	 Tale	 provvedimento	
                    definisce	 un	 impegno	 a	 livello	 normativo,	 socio-economico	 nonché	 scientifico,	 volto	

                    all'eliminazione	 o	 alla	 riduzione	 degli	 effetti	 derivanti	 dalle	 attività	 antropiche	 che	 ne	

                    minacciano	la	sopravvivenza	in	questi	mari;	
                •  Il	Protocollo	ASP	relativo	alle	Aree	Specialmente	Protette	e	la	Biodiversità	in	Mediterraneo,	

                    che	prende	in	considerazione	anche	le	specie	protette	e	quelle	sfruttate	commercialmente	

                    e	prevede	l'istituzione	di	Aree	Speciali	Protette	di	Importanza	Mediterranea	(ASPIM),	con	

                    criteri	che	prendono	in	considerazione	il	grado	di	biodiversità	vero	e	proprio,	le	peculiarità	

                    degli	habitat	presenti	e	la	presenza	di	specie	rare,	minacciate	o	endemiche.	

            Nell’	ottica	della	salvaguardia	ambientale	le	aree	marine	protette	si	inseriscono	come	importante	

            strumento	di	conservazione	e	gestione	delle	risorse,	non	soltanto	per	il	contributo	che	possono	
            fornire	alla	promozione	e	alla	diffusione	di	pratiche	sostenibili,	ma	anche	per	il	ruolo	che	spesso	



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