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fanerogame che, pur presentando valori di δ13C simili a quelli delle piante C4,
hanno un metabolismo di tipo C3. Sembra che solo in condizioni di carenza di
azoto venga favorito il metabolismo di tipo C4 (Raven et al., 1990). Nelle
fanerogame viene riscontrata una grande variabilità di valori di δ13C,
compresi tra -3‰ e -23‰.

    In generale, i valori isotopici nei consumatori riflettono quelli della loro
dieta. Infatti, nel passaggio da un livello trofico al successivo si verifica un
costante e leggero incremento in 13C (circa 1‰) offrendo la possibilità di
identificare le maggiori fonti di cibo per gli organismi (De Niro & Epstein,
1978; Fry & Sherr, 1984). Maggiore è, invece, l’incremento di 15N da un
livello trofico al successivo (circa 3.5‰) (De Niro & Epstein, 1981; Minagawa
& Wada, 1984). In particolare, Minagawa e Wada (1984) hanno condotto una
serie di esperimenti in laboratorio su varie specie per quantificare
l’arricchimento in 15N nei tessuti del predatore rispetto alla specie predata,
ottenendo un valore medio per il passaggio da un livello trofico al successivo
di circa +3.4 ± 1.1‰. Pertanto, il δ15N permette di definire la posizione trofica
degli organismi (Owens, 1987). L’incremento dei valori di δ13C e δ15N
all’interno delle reti trofiche (Fry & Sherr, 1984) è da mettere in relazione
rispettivamente con l’assimilazione preferenziale di composti ricchi in 13C e la
perdita di 12C sotto forma di CO2 durante la respirazione e la preferenziale
escrezione di 14N.

3.4.2 Materiali e Metodi

   ANALISI ISOTOPICHE
   Le analisi isotopiche sono state effettuate su campioni di acqua,
sedimento, macrofite e specie ittiche. I campionamenti sono stati effettuati in
concomitanza con le campagne di prelievo relative all’indagine
oceanografiche nelle stesse aree e seguendo lo stesso disegno
sperimentale.
   I campioni di acqua sono stati prelevati mediante una bottiglia Niskin. Al
fine di evitare rilevanti alterazioni, l’acqua dopo la raccolta tramite bottiglie
Niskin, è stata posta al riparo da fonti di luce e calore. In laboratorio, entro 4

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