Page 60 - ValutazioneRiservaIsoleEgadiVASTA-EGADI
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In questo contesto, gli obiettivi della linea di ricerca 4 sono stati:
         individuare il ruolo trofico delle fonti di materia organica per
            consumatori target nelle prateria di Posidonia oceanica delle Isole
            Egadi;
         verificare “l’effetto riserva” sulla struttura trofica del popolamento
            ittico confrontando aree a diversa protezione.

Il rapporto tra gli isotopi stabili di carbonio (13C/12C) ed azoto (15N/14N)
    Negli ultimi decenni l’analisi contestuale del rapporto degli isotopi stabili di

carbonio ed azoto si è rivelata un valido strumento per l’identificazione
dell’origine e del destino della materia organica all’interno degli ecosistemi e
delle relazioni trofiche tra le varie specie (Fry & Sherr, 1984; Goering et al.,
1990; Rau et al., 1992).

    Quello che rende gli isotopi eccezionalmente utili in ecologia è il loro
prevedibile frazionamento in base ai processi chimico-fisici ed enzimatici
subiti dalla materia organica. Per frazionamento isotopico si intende la
variazione del rapporto isotopico in seguito a processi di natura biologica e
chimico-fisica.

    Il frazionamento è un fenomeno dipendente dalla massa degli elementi,
infatti gli isotopi di uno stesso elemento, pur avendo le stesse proprietà
chimiche, in quanto esse dipendono dal numero di elettroni, si differenziano
leggermente per alcune proprietà chimico-fisiche. Le molecole più pesanti
(che contengono cioè l’isotopo pesante) hanno una ridotta mobilità, da cui
deriva una minore velocità di diffusione e reazione, ed, inoltre, hanno anche
energie di legame maggiore.

    Per quanto riguarda l’ambiente marino il compartimento autotrofo si
presenta abbastanza eterogeneo, infatti sono molteplici i produttori primari.
Nel fitoplancton, in cui i valori di δ13C oscillano tra -18‰ e -23‰, la
discriminazione isotopica è determinata principalmente dalla composizione in
specie (Sackett et al., 1973), dalla temperatura (Sackett et al., 1965) e
dall’origine dell’anidride carbonica incorporata (Degens et al., 1968). Le
macrofite acquatiche generalmente seguono il ciclo C4 ad eccezione delle

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