Page 85 - tesi monica
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RussoMo2nM0ioc0na4icRausso6. Discussioni e Conclusioni
Dal confronto spaziale delle tre grotte appare evidente che la Grotta del
Tuono (Sito2) è quella con il maggior numero di specie. Questa grotta è sita
sul lato nord dell’isola e se pur non direttamente irradiata dal sole risulta
abbastanza illuminata data la sua ampiezza dovuta alla proporzione nello
spazio delle tre rispettive dimensioni (altezza, larghezza e lunghezza). Infatti,
le caratteristiche strutturali (morfologia o conformazione) e la profondità alla
quale si sviluppano le grotte marine concorrono nel determinare le
condizioni all’interno. In particolare, il numero e le dimensioni degli ingressi
che mettono la grotta in comunicazione con l’esterno influenzano sia la
penetrazione della luce sia il regime idrodinamico (HARMELIN, 1969;
HARMELIN et al., 1985). La presenza di un numero nettamente più alto di
componente fitobentonica, ben 22 tra OTUs e taxa, rispetto alle altre due
grotte è probabilmente una conferma della maggiore presenza di luce. Le
specie che più facilmente si ritrovano sono quelle tipiche dell’infralitorale
adattate a basse intensità luminose. Grazie alla capacità di questi vegetali di
adattarsi alle più estreme condizioni di vita, possono diventare una porzione
importante della vita di una grotta, non solo nella parte iniziale.
Un’osservazione molto facile da fare è che l’imboccatura di una grotta è, di
solito, colonizzata da un popolamento vegetale che, via via che si procede
verso l’interno, è costituito dapprima da alghe frondose brune come Corallina
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