Page 88 - tesi monica
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RussoMo2nM0ioc0na4icRaussopropulsione coanocitaria per allontanare l’acqua in uscita (CICOGNA et al.,
1997). Il secondo gruppo più rappresentato è risultato quello degli antozoi, in
particolare l’ordine dei madreporari di cui ZIBROWIUS (1978) riporta 15
specie rinvenute nelle grotte marine. PESSANI (1994) non riporta un modello
comune di distribuzione nelle diverse grotte osservate. Anche CORRIERO et
al. (2000) osservano un andamento irregolare di alcuni antozoi, quali
Leptosammia pruvoti, Lacaze-Duthiers (1897), Caryophyllia spp. e Parazoanthus
axinellae (Schmidt 1862), relativamente ad una grotta superficiale delle Isole
Tremiti con elevati valori di ricoprimento a 60 m dall’ingresso (70%) per
scendere a valori prossimi allo 0 ad 80 m e risalire nuovamente a 90 m. A
Marettimo le tre grotte presentano una notevole abbondanza in Astroides
calycularis (Pallas 1766), tanto da costituire delle vere e proprie fasce alla
profondità di -1m per quasi tutta la lunghezza delle pareti, in particolare
nella Grotta del Cammello (Sito3) e nella Grotta della Bombarda (Sito1).
Numerosi studi hanno evidenziato come non sembra esistere una chiara
distribuzione di questa specie in ambienti di grotta, ma che piuttosto questa
sia fortemente influenzata da cause locali di covariazione di luce ed
idrodinamismo. A quest’ultimo fattore si collega successivamente anche la
disponibilità di materia organica trattando di organismi che catturano il cibo
direttamente dalla colonna d’acqua. Uno studio sembra però correlare
negativamente la distribuzione di questa specie con la presenza di poriferi
(BENEDETTI-CECCHI et al., 1996), facendo ipotizzare quindi un’interazione
di questi gruppi tassonomici con la disponibilità della risorsa spazio.
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