Page 92 - tesi monica
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RussoMo2nM0ioc0na4icRaussodi variabilità sarebbe necessario replicare i campionamenti a ciascuna
                          posizione lungo il gradiente (CICOGNA et al., 1997). Sulla base di queste
                          valutazioni si potrebbe supporre uno studio futuro che abbia come scopo
                          principale proprio l’indagine di un eventuale gradiente interno alle grotte.

                          Le grotte marine sono tra gli ambienti più peculiari e fragili di tutto il sistema
                          marino e meritano pertanto programmi specifici di protezione. Questa tesi
                          contribuisce ad accrescere le conoscenze floro-faunistiche degli ambienti di
                          grotta dell’Isola di Marettimo, con l’obiettivo indiretto di fornire una base di
                          dati per futuri programmi di gestione delle attività turistiche all’interno
                          dell’AMP ‘Isole Egadi’. Non si può in questa fase escludere che fattori esterni
                          legati alla frequenza turistica degli ambienti di grotta possano aver
                          contribuito nel modificare i pattern di distribuzione delle specie insieme ai
                          già citati fattori strettamente abiotici.
                          Tuttavia, per valutare efficacemente i cambiamenti indotti dall’uomo,
                          bisognerebbe capire qual’è la scala spaziale e temporale a cui agiscono le
                          attività ricreative, avendo cura di separare i loro effetti dalla variabilità
                          naturale delle comunità marine (STEWART-OATEN et al., 1986; SCHMITT &
                          OSENBERG, 1996).
                          Dai risultati ottenuti da questo studio si evince, infatti, che occorrono
                          ulteriori indagini e conoscenze per poter capire a fondo il funzionamento di
                          questi ambienti e soprattutto per poter scegliere lo strumento di protezione
                          più adeguato. Non esistono, infatti, dei modelli di distribuzione standard dei

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