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o nullo valore commerciale (Vitale et al., 2011 a,b). Nella piccola pesca gli strumenti
maggiormente impiegati sono le reti da posta, nasse e palangari. In particolare, lungo
le coste siciliane, il 60% delle flottiglia da pesca artigianale adopera il tramaglio, il 7%
il monofilo, il 5% il palangaro, mentre la restante percentuale è caratterizzata da “altri
attrezzi” (Vitale et al., 2003). L’attività di pesca comporta, oltre le catture volute (cioè
le specie target di carattere commerciale) la cattura di altre specie non volute che
vivono o si trovano nell’ambiente in cui i vari attrezzi da pesca operano. Queste cat-
ture vengono definite come “catture incidentali”. In un mare come il Mediterraneo,
caratterizzato da stock multi-specifici che vivono stagionalmente o meno, nello stesso
ambiente, le catture di questo tipo sono molto frequenti. Inoltre ritroviamo un’altra
componente delle catture, il cosiddetto “scarto”, che è composta sia dalle specie prive
di interesse commerciale, sia da specie che pur essendo di interesse commerciale
sono sotto taglia o danneggiate e quindi non commercializzabili. L’insieme di catture
incidentali e scarti di vario tipo, formano il “by-catch”, cioè la cattura accessoria.
McCaughran (1992) definì il by-catch come “la parte della cattura che non viene di-
rettamente mirata dal pescatore e che è composta dalle specie scartate e da quelle
catturate accidentalmente” (Figura 1) (Bombace e Lucchetti, 2011). Successivamente
Kelleher (2005), definisce lo stesso come “la cattura totale di organismi non-target”.
Quest’ultima definizione, risulta più appropriata in quanto lo scarto non è una parte
del by-catch poiché spesso esemplari di specie target vengono scartati. Più in gene-
rale, la cattura può essere divisa in parte commerciale, parte scartata e debris. La
parte economicamente importante è costituita da specie target (specie a cui mira il
pescatore) e da specie catturate accidentalmente (by-catch commerciale). Lo scarto
può essere costituito da esemplari di specie target (danneggiati o sotto misura), da
esemplari che non hanno rilevanza commerciale di specie by-catch ed esemplari
scartati per altri motivi. Infine il debris, è costituito da pietre, tronchi, residui antropici
di vario genere, che talvolta possono essere decisamente abbondanti (Figura 2)
(Bombace e Lucchetti, 2011).
La pesca artigianale è complessivamente considerata “environmentally friendly” e, a
differenza della pesca industriale, viene generalmente consentita nella Aree Marine
Protette del Mediterraneo (Abdulla et al., 2008).

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