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pescatore, 5000 metri con due, 6000 metri con tre, che è il limite massimo per le
imbarcazioni relative a questa pesca.
L'imbrocco invece, è simile al tramaglio ma è costituito da una sola pezza montato su
due lime (da sugheri e da piombi); al variare dell’ampiezza delle maglie lo spettro di
catture varia di conseguenza. L’imbrocco permette di catturare un vasto pool di specie
come naselli, spigole, sogliole, Sparidi, Scienidi e canocchie. In base al Reg UE
1967/2006, l’altezza massima che può avere questa rete è di 30 metri, la lunghezza
è invece in funzione del numero delle persone imbarcate. Per un solo pescatore la
lunghezza è di 4000 metri, per due è di 5000 metri, per tre è di 6000 metri (lunghezza
massima consentita). Inoltre, ritroviamo le reti combinate o incastellate (nella costa
tirrenica siciliana vengono chiamate “’mposti”, “pusticeddi” o “bardassuna”), ovvero
delle reti ibride tra il tramaglio (parte inferiore della rete) e l'imbrocco (parte superiore),
che permettono di avere un più ampio spettro di cattura. Le reti derivanti invece, sono
libere di spostarsi seguendo le correnti. Vengono utilizzate per la cattura di pesci pe-
lagici come acciughe, aguglie, sgombri, cefali, tombarelli e palamiti. Vengono suddi-
vise in reti da posta derivante e ferrettare. Prima che fossero proibite dalla Unione
Europea in tutta la comunità (dal Regolamento CE 894/97), le reti da posta derivante
come la “alalungara” e la “spadara” venivano ampiamente utilizzate. Queste reti sono
adatte alla cattura di grandi prede (pesci pelagici come tonni o pesci spada). Nono-
stante siano vietate dal Decreto Ministeriale del 2002 (DM 25/7/02), ancora oggi le
reti derivanti, continuano ad essere usate in maniera fraudolenta in alcune regioni del
sud Italia.
Le nasse sono trappole che vengono posizionate sul fondale. Al loro interno vengono
generalmente poste delle esche per attirare pesci, molluschi e crostacei. Possono
essere realizzate con vimini o reti montate su intelaiature rigide, in legno o ferro op-
pure in materiale plastico. La bocca d'ingresso, a forma di imbuto, è generalmente
fatta a mano, in rete o in fil di ferro. Questi attrezzi sono molto diffusi visto il basso
costo di investimento che richiede e vengono in genere utilizzati in combinata con
palangari o reti da posta; le specie target sono principalmente seppie, polpi, aragoste,
granchi, triglie, gronghi e gasteropodi come i bombolini (Nassarius mutabilis).
I palangari sono attrezzi che impiegano simultaneamente più ami. Sono costituiti da
una trave, ovvero il cavo principale, lungo anche diverse centinaia di metri. Si distin-
guono due tipi di palangari: fissi (ancorati al fondale e usati per la cattura di specie

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