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eccessivo degli ami muniti di magnete.
Le nasse sono considerate attrezzi molto selettivi rispetto altre tecniche di pesca e
consentono di liberare le catture non volute “a vivo”. Una delle soluzioni più efficace,
soprattutto in relazione alla pesca dei crostacei, consiste nel prevedere dell’aperture
laterali della nassa di dimensione tale da far scappare solo gli individui giovanili (Fi-
gura 5).
Nelle diverse reti da posta una grande parte delle catture è rappresentata da specie
bentoniche, che non hanno rilevanza commerciale e che, in alcune tipologie di fon-
dale e in determinate circostanze meteomarine, possono intasare quasi completa-
mente la parte inferiore della rete. Una possibile soluzione al problema consiste nel
mantenere staccata dal fondo la parte inferiore, agendo direttamente sulla spinta dei
galleggianti. In alternativa può essere utilizzata una seconda lima da piombi staccata
dalla prima lima con delle sagole lunghe da 20 a 50 cm.

                            Figura 5: Nassa con finestra di fuga (foto Bombace e Lucchetti, 2011).

Una interazione “problematica” che hanno le reti da posta (sia fisse che derivanti), è
quella con i Cetacei. Se da una parte i Cetacei possono rimanere catturati dalle reti
derivanti (le famose spadare) in quanto non riescono a localizzare la rete rimanendo
intrappolati, dall’altra i Cetacei (ma soprattutto i delfini) imparano a mangiare il pesce
catturato dalle reti provocando danni dovuti non solo alla perdita del pescato ma an-
che a danni nelle reti (buchi) che riducono l’operatività degli attrezzi, causando una
perdita di tempo e denaro. Una valida soluzione al problema risiede nell’utilizzo di

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