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grado di crearla e moltiplicarla? Chi avrebbe potuto inserire i barili di riguarda il rapporto tra le due tonnare di Favignana e di Formica e l'uti-
sorra e di tonnina tra i prodotti più richiesti nel grande commercio lizzo dell'isolotto di Maraone, da sempre ritenuto nudo scoglio. È sor-
internazionale e resistere al predominio dei mari, prima olandese e prendente la scarsa rilevanza attribuita alle modalità di pesca nelle
poi inglese? Perché, allora, questo sostanziale disconoscimento? Egadi, che si è svolta per molti decenni con due ciurme, due calati,
Credo che si possa spiegare con la sedimentazione dei passati e fre- due produzioni parallele e quasi in competizione tra loro, pur se sotto
quenti contrasti e opposizioni di quella parte della popolazione che unica proprietà e regia. Pochi ricordano, ad esempio, che quella di
non vedeva di buon grado che "stranieri" riuscissero a ottenere risul- Formica, già da metà del '600 e per circa due secoli, è stata più pro-
tati e profitti ad essa preclusi per sostanziale incapacità. Le manife- duttiva della tonnara di Favignana; ed è del tutto dimenticata l'esi-
stazioni di intolleranza e persino le intimidazioni, soprattutto da parte stenza di un fabbricato con caldaia per la produzione dell'olio di tonno
dei residenti estranei alle attività della tonnara, nei confronti degli a Maraone, fatto costruire durante la gestione di Vincenzo Florio.
amministratori e dei fiduciari dei Pallavicini, non risparmiavano neppu- Una terza e più grave distorsione ha, però, colpito l'attività estratti-
re il gabellato trapanese delle tonnare, don Vito Alì e, in particolare, il va nelle cave di calcarenite - chiamata volgarmente tufo - la cui
fratello Giacomo che lo coadiuvava nella gestione a Favignana e eh~ importanza, per quanto nota, appare ancora sottostimata. l docu-
nel 1806 fu vittima di un tentato omicidio a colpi di fucile. menti scritti attestano l'estrazione e il commercio delle "balatas"
Un altro esempio illuminante dello stato dei rapporti è riscontrabile (cantuna) di Favignana per acquirenti trapanesi, sin dai primi decen-
nelle azioni di disturbo dei pescatori locali che, negli anni sessanta ni del '400, oltre, naturalmente, alle lavorazioni che si svolgevano
dell'800, raggiunsero un livello tanto elevato di "molestia" da con relativa continuità e che riguardavano la pesca del tonno in
costringere l'imprenditore genovese Giulio Drago, esercente delle prossimità della costa e la commercializzazione del legname ricava-
tonnare in quel periodo, a chiedere l'intervento della Marina milita- to da quel che un tempo era il bosco dell'isola. Non va ignorato,
re, per impedire che le barche dei favignanesi intralciassero le ope- infatti, che la principale difficoltà a mantenere in vita gli impianti di
razioni di calato della tonnara . pesca, seppure stagionalmente- da aprile a giugno- e a dare con-
La stratificazione degli innumerevoli micro-conflitti che i documenti tinuità ad ogni altra produzione, era rappresentata dalle periodiche
riportano non è stata ininfluente nella formazione di uno degli sche- incursioni dei pirati nord-africani, che non minacciavano soltanto
mi ricorrenti nella sub-cultura sicilianista: Pallavicini-genovesi-mono- l'arcipelago, ma insidiavano soprattutto la sicurezza delle città di
polisti vs Florio-siciliani-filantropi. L.:accettazione acritica di simili cli- Trapani e di . Marsala, facendo base e rifornimento proprio a
ché, ancora oggi non del tutto rimossi, ha impedito sinora che la Favignana. Da qui la decisione regia, sin dalla seconda metà del
comunità isolana recuperasse le pagine originarie della propria sto- '400 di rafforzare le difese costiere mediante torri e fortilizi.
ria, dalla licentia popu!andi intestata al genovese Giacomo Brignone In età recente, i primi utilizzi per fi ni costruttivi della calcarenite bio-
nel 1637. a seguito della quale si avviò il processo di insediamento clastica - come più propriamente i geologi definiscono l'identità
stabile di diverse centinaia di abitanti, fino alla ricostruzione delle fasi della pietra di Favignana e le cui origini rinviano a oltre due milioni
di sviluppo degli edifici privati, delle opere pubbliche e dell'organiz- di anni fa - hanno riguardato le ipotetiche torri saracene, il castrum
zazione della vita economica del paese. La storia di Favignana va angioino, poi sostituito dal forte di Santa Caterina, sulla vetta del-
scritta per intero, senza zone d'ombra, se non quelle determinate l'omonimo monte, il forte di San Giacomo e la torre. di San
dall'assenza di reperti e siti archeologici, di fonti scritte o orali. Leonardo; prima le difese, poi la progressiva edificazione del nucleo
Un secondo aspetto altrettanto trascurato dalle narrazioni ricorrenti del paese. Ma se si volesse andare più lontano nel tempo, si coglie-
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