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rebbero le prove concrete della capacità degli antichi abitatori di quali vi abiteranno qualche mille anime in circa» e che nelle stesse
adattarsi alla geomorfologia dell'isola, quando le stesse grotte natu- cave di monte Santa Caterina erano state ricavate non poche dimo-
rali asselvevano alla duplice funzione di luogo di rifugio e di dimora. re dei favignanesi .
«La pietra calcarea - scrive Vincenzo Guarrasi - che già domina il L.:attività estrattiva era tenuta in grande considerazione dalla monar-
paesaggio mediterraneo naturale, perché raramente la vegetazione chia spagnola, non tanto per i profitti che garantiva, quanto per il
la ricopre di un manto così folto da impedirle di apparire a nudo, dà valore strategico che le cave assumevano in un disegno politico-
la propria impronta indelebile anche al paesaggio umano realizzan- militare di difesa dei domini. Non a caso, nell'atto di gabella delle
do una particolare continuità tra natura e cultura, ambiente urbano isole e delle tonnare delle Egadi, stipulato nel 1634 con Ottaviano
e rurale». Nel cuore degli antri e delle caverne segnate dalla presen- Del Bono, in nome e per conto del genovese Giacomo Brignone,
za umana e negli ipogei, che ci consegnano le testimonianze dei riti l'autorità regia si era riservata la facoltà di potere «cavare ogni sorte
dei vivi e dei cu lti per i morti, si è formata la plurimillenaria maestria di pietra rotta, cantoni».
di quegli isolani che Rosanna Pirajno ha definito «sapienti sacerdo- L.:insicurezza e la costante minaccia rappresentata dalle invasioni bar-
ti e maghi di un rito ormai desueto e muto», capaci di modellare la baresche e turche - in un quadro di reciprocità di relazioni commer-
pietra friabile e di creare quelle «grotte per casa» che ancora ciali tra popolazioni frontaliere, ma anche di conflitti armati, di spio-
neii'BOO erano vissute e assoggettate al pagamento di censo al pari naggio, di compravendite di schiavi e di riscatto delle prede - hanno
di una dimora in locazione o di qualunque altro bene in enfiteusi . delineato nel tempo i limiti e i parametri della qualità dell'esistenza e
Risale forse agli arabi la scelta di coltivare le cave in orizzontale, "a della sopravvivenza nelle Egadi. Questi condizionamenti hanno, quin-
galleria '; piuttosto che a cielo aperto, evitando così di dover proce- di, segnato profondamente il rapporto tra gli abitanti e il territorio, ma
dere alla perforazione e all'asportazione della strato roccioso (il cap- non sono riusciti a neutralizzare e inibire lo sviluppo della pesca del
pellaccio), prima di raggiungere quello sottostante di pregiata calca- tonno che nei fatti è stata salvata, protetta e sviluppata dal capitale
renite bianca, da estrarre in blocchi. genovese, con il conseguente aggancio della relativa produzione alla
La "perriera" - italianizzazione del termine dialettale pirrera- cioè domanda estera, «per fuori Regno» più che per il mercato interno.
la cava, era segnalata nella relazione a corredo della cartografia di Attorno al mondo delle tonnare gravitava un complesso di soggetti,
Favignana disegnata e acquerellata dal senese Tiburzio Spannocchi singoli individui, istituzioni civili e religiose, destinatari di decime o di
nel 1578 e lo stesso autore dava notizia della torre .della tonnara, regalie, per contratto o semplicemente per scelta filantropica dei
vicino alla ca la di San Leonardo nella quale «vi stanno dodicj huo- proprietari. Così, oltre alle beneficenze in favore della popolazione
mini [. .. ] et per il più pereatorj, che il giorno travagliano a tagliar pie- favignanese, i Pallavicini - come precisava l'amministratore della
tre, et la notte a far la sentinella». E dall'ingegnere bresciano casa genovese in una corposa relazione al Tribunale del Real
Pugnatore, pseudonimo di Lazzaro Locadello, autore nel 1591 di Patrimonio nel 1799- «hanno anche sempre fatto sperimentare gli
una Historia di Trapani, si apprende delle varie grotte riquadrate effetti della loro pietà ai Conventi, Mendicanti, e Chiese della città di
«l'una appresso dell'altra ordinatamente disposte, e tutte parimen- Trapani, dando in ogn'anno ai primi un Tonno fresco per ogni
te da finestre illuminate ». E ancora, nel 1713, l'ingegnere militare Convento, e di somministrare gratis alle Chiese una quantità di
astigiano Amico di Castellalfero riferiva nella sua relazione a Vittorio Cantoni, o sia di Pietre per le Fabriche. Così alla Chiesa di S. Pietro
Amedeo di Savoia, che in prossimità della torre di San Leonardo si non ha molto, che hanno rilasciato per elemosina onze 100, e più.
contavano circa trecento case «assai basse e sotterranee, nelle Al la Parrocchia di S.to Nicola l'importo di due mila, e più cantoni».
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