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Non sembrerebbe che dalle "perriere" i Pallavicini ricavassero molto nacque, che esso Gabellato si volle dismettere dalla Gabella sudet-
in termini monetari; di certo potevano edificare per esigenze proprie ta, e riconsegnò nuovamente aiiAmministrazione tutto ciò, che li era
senza porsi il problema del reperimento delle pietre e dei costi . stato consegnato meno li due bovi uccisi».
A fine '700, il guadagno netto medio annuo, derivante alla proprietà Uno dei nodi del forte contrasto con la proprietà era determinato
dallo sfruttamento delle cave, rappresentava poco più dell'1 % degli dall'obbligo imposto ai cavatori di avvalersi per il trasporto delle pie-
introiti generali delle Egadi (che ammontavano a circa 8200 onze nel tre esclusivamente dei mezzi forniti dai Pallavicini, anche e soprat-
1799); infatti, deducendo le «spese delle Carrette, Ferramenti, Bovi, tutto per motivi di controllo effettivo delle quantità estratte. Questa
Soccorsi alli Perriatori, ed erbaggio per li Bovi, per trasporto di detta imposizione, secondo il parroco di Marettimo, Mario Zinnanti, -
pietra», che rimanevano a carico dei Pallavicini, residuavano circa 84 autore di una sintetica monografia sulle Egadi pubblicata nel 1912 -
onze. Nel 1808 erano soltanto 17 i pirriaturi- di cui si conoscono sarebbe stata alla base delle violente proteste dei favignanesi e
anche i nomi - ai quali sicuramente si aggiungeva un imprecisato della redazione di un'istanza al re che avrebbe accolto le ragioni del
numero di operai, aiutanti e lavoranti saltuari, autorizzati a coltivare reclamo disponendo l'abolizione di detto obbligo.
le cave e contrattualmente tenuti a pagare un diritto fisso al proprie- A metà '800 l'attività estrattiva comincia a diventare sempre più
tario dell'isola, cioè la cosiddetta "fida',' che a quella data ammonta- intensa e redditizia: all'imbarco si pagavano, adesso, 30 tarì ogni 100
va a 6 tarì per ogni 100 "cantoni" estratti. Poiché, mediamente, il cantoni corrispondente ad un prezzo alla cava di circa 20 tarì ogni 100.
prezzo di vendita per i conci «siti e posti alle loro Perriere » si attesta- Quando nel 1874 Ignazio Florio subentrò agli eredi dei marchesi
va a 9 tarì per ogni 100, la differenza di 3 tarì era ciò che rimaneva in Pallavicini, acquistando l'arcipelago delle Egadi, diede subito incarico di
potere del cavatore; non molto se si considera il dispendio fisico predisporre i disegni e le tavole per una "casa in campagna in
quotidiano di energie e il rischio di infortunio, di certo, però, più di Favignana" all'architetto Giuseppe Damiani Almeyda il quale, già a feb-
quanto avrebbe ricavato dal lavoro agricolo. Tuttavia, al di là dell'osti- braio del 1875, fu in grado di presentare al committente un progetto di
lità a riconoscere l'obbligo del pagamento della "fida',' i pirriaturi massima e un primo schizzo del prospetto. Il dato che qui interessa
erano debitori cronici verso la proprietà e, dall'importo complessivo sottolineare è rilevabile dalla relazione di accompagnamento nella
incamerato e ufficialmente dichiarato dai Pallavicini annualmente, si quale il progettista prevedeva, fra l'altro, che il palazzo di villeggiatura
rileva che, nei primi decenni dell'800, il numero di conci estratti a dovesse sorgere nello stesso luogo della pericolante e quasi diruta
Favignana oscillava da 20 a 30 mila unità. È un dato inferiore a quel- torre di San Leonardo e che il neo-proprietario, ottenuta l'autorizzazio-
lo reale in quanto non tiene in alcun conto del fenomeno delle estra- ne a provvedere allo smantellamento della struttura a sue spese,
zioni abusive, il cui controllo risultava estremamente difficoltoso. potesse utilizzare i blocchi di pietre ritenuti necessari integrandoli con i
Non a caso, infatti, i proprietari genovesi, constatato che il sistema "cantoni" delle due cave di San Francesco e di Frascia. Il primo edifi-
della "fida" non recava grandi vantaggi, dal 1798 decisero di dare in cio floriano, emblema di una nuova trionfale stagione imprenditoriale,
gabella le cave al favignanese Mauro Livolsi, consegnandogli buoi e sarebbe sorto, quindi, sulle fondamenta di un antico baluardo compra-
carrette per il trasporto dei "cantoni" agli "scari" d'imbarco. to nell'agosto del 1876, da potere del Comune, per 4.500 lire. Era il
Purtroppo però «questa novità dispiacque a taluni de' favignanesi, segno dei tempi: la modernità irrompeva nell'isola sostituendo un rude-
che ritraevano qualche vantaggio dalla detta Economia; chepperò re-simbolo dell'architettura militare spagnola dello scacchiere.mediter-
dopo la detta fatta consegna, di notte tempo, in due distinte notti raneo, con il palazzo di villeggiatura, dimora-simbolo del nuovo potere
furono uccisi due bovi de' consegnati al detto Gabellato, dal che ne finanziario di un principe meridionale del capitalismo ottocentesco.
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