Page 9 - Buttitta_2011
P. 9

Negli anni di maggiore sviluppo del settore e cioè da fine '800 ai primi     tonni  genetici,  ricercati,  inseguiti  e catturati  con  strumentazioni  sofi-
             decenni del '900, estrazione ed esportazione crebbero costantemen-           sticate  e  con  dispiegamento  di  mezzi  aerei  e  navali;  è  diventato
             te,  soprattutto in  direzione di Trapani;  così,  per esempio,  nel  periodo   anche  meno  ospitale,  perché  l'ecosistema  marino  sta  subendo  gli
              1895-98,  la  produzione oscillò da  un  minimo di  430 a oltre  530  mila   effetti  dell'antropizzazione  sfrenata,  degli  scarichi  inquinanti  urbani,
             quintali  di  pietra  ogni  anno,  alimentando  un  indotto  importante:  dai   industriali  e delle petroliere,  nonché della  navigazione di  ogni  tipolo-
             manovali e dai  carrettieri  che  si  occupavano rispettivamente del  cari-  gia di navi  e di  natanti. Nelle cave,  invece, è tornato il  silenzio e l'affi-
             co  e del trasferimento delle  pietre  dalle  cave  agli scari dell'isola per   lata mannara per tagliare la pietra è passata dalle mani dell'artiere alle
             l'imbarco,  ai  marinai  e  naviganti  che  si  adoperavano  per  il  trasporto   vetrine dei musei del lavoro ma,  diversamente dall'ambiente marino,
             marittimo  con  specifiche  barche,  prima  a  vela,  poi  con  schifazzi a   qui  la  sperimentazione  botanica  sta  trasformando  il  paesaggio  e  la
             motore.  Di  conseguenza il prezzo di vendita  dei conci- già  più eleva-    natura si prende la sua rivincita.  E in fondo anche la storia, se si pensa
             to per il maggior pregio qualitativo della pietra favignanese rispetto a     che gli splendidi giardini impiantati dagli arabi  in  Sicilia  sono nati den-
             quella delle cave marsalesi e mazaresi- si incrementava sensibilmen-         tro le  pareti di  antiche cave  dismesse.  Protette dal  vento,  all'interno
             te per l'incidenza del trasporto sul  costo complessivo del  prodotto.       di  grandi e piccole cave,  in  passato regno esclusivo della calcarenite,
              La  fine della  pesca  del  tonno,  così  come abbiamo imparato a cono-     proliferano  adesso  piante  rigogliose,  orti  e  macchia  mediterranea,
             scerla e come per secoli si  è effettuata, è ormai al  suo epilogo e non     lungo percorsi dominati da  nuovi  colori  e profumi che  lasciano intra-
             solo nei  mari  delle  Egadi. È scaduto anche  il  tempo dei  pirriaturi,  in   vedere  - paradossalmente,  dalle  viscere  del  territorio  anziché  dalla
             tutte le cave  siciliane,  sopraffatti dalle macchine e dai  nuovi  materiali   linea di  costa - un  orizzonte naturalistico inatteso.  Favignana si  avvia,
             per l'edilizia. Tuttavia,  c'è una sostanziale differenza nell'epilogo delle   forse, a riscoprire la  sua seconda anima.  Ma di tale inusuale prospet-
             due  attività:  il  Mediterraneo  è  diventato  sempre  più  insidioso  per  i   tiva, gli scatti di  Filippo Mannino spiegano meglio di qualunque testo.






             Bibliografia                                                                 GUARRASI V.,  "Le forme della pietra',' in  Le forme de/lavoro.  Mestieri tradiziona-
                                                                                                li in  Sicilia, Libreria  Dante, Palermo,  1990,  pp. 24-33.
                                                                                          LENTIN I R. , "Favignana nell'800: architetture di  un'economia'; in  GIN l G., ALON-
             CANCILA 0., l Florio. Storia di una dinastia imprenditoriale, Bompiani, Milano, 2008.   GI  R.,  LENTINI  R. (a  cura  di),  Lo  Stabilimento  Florio  di Favignana. Storia,
             CALLERI  N.,  "Fonti  genovesi  sulle  isole  Egadi  tra  XVII  e  XIX  secolo';   iconografia, architettura,  Regione Siciliana, Assessorato per i Beni Cultura li
                   Mediterranea. Ricerche storiche,  n. 9,  aprile  2007.  pp. 153-72.          ed  Ambientali  e  della  Pubblica  Istruzione  e  Soprintendenza  per  i  Beni
             CUSUMANO A.,  Madre Pietra.  Arte e tecnica del costruire a Salemi,  Comune di     Culturali ed Ambiental i di Trapani, Palermo, 2008,  pp.  15-257.
                   Salemi, Salemi, 1998.                                                  MAURICI  F.,  FANELLI  G.,  "Le  isole  Egadi  dal  tardo  antico  alle  soglie  dell'età
             GIUFFRIDA R.,  LENTINI  R.,  L:età dei Fiano,  Sellerio Palermo,  1985.            moderna'; Nuove Effemeridi,  n.  48, 1999, pp.  33-46.
             GOVERNALI  S.,  "Introduzione'; in  Burri l Freed l List l Salgado l Scianna. Tempo di   PIRAJNO  R.,  "Dove  abita  il  mito';  in  ZINNA  E.,  Egadi,  t..:Uiivo  Saraceno,
                   tonni.  Favignana,  lo stabilimento Florio,  Regione  Siciliana,  Assessorato per   Mascalcia, 1991, pp.  15-25.
                   i Beni  Culturali ed Ambientali e della Pubblica  Istruzione e Soprintendenza   TORRE  F.,  "Pirriatura e pirreri a Favignana ','  in  l mestieri. Organizzaziqne Tecniche
                   per i Beni  Culturali ed Ambientali di Trapani,  Palermo,  2008,  pp. 13-20.   Linguaggi, Atti del  Il  Congresso internazionale di studi antropologici sicilia-
             GUGGINO  E.,  PAGANO  G.,  La  mattanza,  Fondazione  Ignazio  Buttitta,  Palermo,   ni,  Palermo  26-29  marzo  1980,  Quaderno  del  Circolo  Semiologico
                   2007.                                                                        Siciliano,  Palermo,  1984,  n. 17-18,  pp.  329-41.


             14
   4   5   6   7   8   9