Page 57 - LA PERLA DELLE EGADI
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Le distese di terreni rigogliosi di bastoni di mais, .di patate, di cotone   da traditori degli interessi generali per quelli più particolari. È voler
rappresentano nel pensiero degli isolani la fine di un'era: quella           seminare il grano al Polo Nord e pescare la foca nel Mediterraneo.
agricola e l'inizio di un'altra penosa, triste, piena di frustazioni, cioè
quella dell'emigrazione verso i plumbei cieli del Settentrione.                    Se a tutto questo si aggiunge la mancata volontà politica di
                                                                             bloccare l'istituzione a Favignana di un carcere speciale per i vari
       Le stesse attività commerciali sono scarse e si riducono ag li        delinquenti pericolosi, si ha una chiara e significativa visione del-
atti di scambio indispensabili a qualsiasi comunità sociale. Le unità        l'effettiva latitanza dell'amministrazione comunale che non vede
di commercio del relativo settore possono elencarsi senza effet-             la spada di Damocle che sovrasta l'isola, pron ta a tramutarla in un
tuare tante ricerche statistiche: tre rive ndite di tabacchi di cui due      "lager", come ebbe a dire il cantautore Pino Masi in un recital
male in arnese, una diecina di negozi di generi alimentari, un piccolo       interrotto bruscamente dai locali benpensanti e dall'arma benemerita.
supermercato, 6 bars non tutti funzionanti durante l'inverno, alcune
botteghe di generi vari, una lavanderia, uno studio fotografico e                  Il pericolo di questa realtà travagliata, fatta in passato di emi-
per finire un'edicola di giorn ali, in verità, molto aggiornata grazie       grazione e di miseria, aleggia ancora sull'isola. È sufficiente un
alla dinamicità del suo titolare: Tommaso Noto, diventano per l'isola        altro errore d'impostazione economica per determinare in maniera
una vera e propria istituzione. Nessun centro culturale o biblioteca,        drammatica l'ultimo e definitivo suo spopolamento umano.
Per il resto.. . televisione o Cinema Patti.
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       Da questa splendente monotonia, come per incanto, l'isola,
ad iniziare da giugno e fino ai primi giorni di settembre, si popola               La superficie agraria e forestale, data, com'è noto, dalla terra
di persone appartenenti ai più disparati ceti sociali, tutte desiose         arabile, dai boschi, dai pascoli e dagli incolti produttivi, con esclu-
di tranquillità e di ri poso, ma che. finiranno col non trovarli per il      sione degli sterili e degli improduttivi, dell'intero arcipelago delle
rombo assordante delle moto e delle vetture, per i fracassi dei              Egadi è di ha. 3.412, dell'isola di Favignana invece ha. 1885.
clacson e dei freni. Ma meglio così' Favignana ha trovato, final-
mente, la sua vera vocazione economica: il turismo, nato dalla                     L'agricoltura di Favignana è un'introduzione relativamente re-
spontaneità del visitatore, fuori da ogni iniziativa e programmazione        cente, contrari amente al resto della Sicilia. Infatti, le passate popo-
pubblica. Perchè lo sviluppo turistico non diventi monopolio di trusts       lazioni indigene vivevano dedicando la loro attività alla pastorizia e
economico-finanziari, caos, ricchezza passeggera, necessita ordi-            al mare. Nel '700, ad opera di un certo Livolsi ha inizio la piantagione
nare e coordinare le tendenze e i momenti vari per evitare specu-            di alberi da frutta, la coltura di verdure, di cereali nella zona chia-
lazioni private, il sorgere di grandi complessi alberghieri come quelli      mata la Piana. Nello stesso periodo, per volontà dei Pallavicina,
di Punta Fanfalo e dell'Approdo di Ulisse, vere isole nell 'isola, tagliati  viene disboscata la zona detta del Bosco ove, ad opera dei Canino,
fuori, per volontà superiore, dal tessuto connettivo sociale ed eco-         iniziano le colture cerealicole, dell'olivo, del carrubo. Nel 1877, lo
nomico di Favignana. Bisogna colpire gli speculatori delle aree edi-         Struppa ci informa, con le sue "Memorie e Note di Favignana"1 che
ficabili, applicare le leggi vigenti contro tutti coloro che hanno fatto     nella contrada Bosco era presente una ricca flora fatta di "vite, fico,
di questa isola la terra di nessuno, ove chiunque può edifiçare, a suo       gelso, pomo, albicocco, pesco, arancio, limone, olivo, carrubo. fichi
piacimento, senza licenza o con progetti approssimativi, recintare           d'India, grano, orzo, legumi, granoturco, cotone".
spazi demaniali marittimi e costruirvi proprie residenze estive.
                                                                                   Il cav. Gussone nella sua "Synapsis Florae Sici liae" conta ben
      È necessari o fornire l'isola di campeggi ricchi di spazi verdi e      367 tipi d i piante fiorenti nell'isola. tra cui il cavolo marino. il coco-
di servizi igienici, proibire l'attendamento libero, fonte di danno per      merello selvatico. la ruta, 11 fungo, lo scorzoniere, il cappero, l'aspa-
il paesaggio e di sporcizia. L'augurio che si può fare per la ripresa        rago, lo zafferano, la cicoria, la cicuta, il giusquiemo.
economica di Favignana sotto l'egida. turistica, è di trovare una
nuova amministrazione comunale più accorta, più interessata, me-                   L'attuale popolazione agricola si aggira sulle 40 unità. Nel
no latitante, e soprattutto che i suoi amministratori abbandonino            1965,invece le persone impiegate nel settore erano attorno alle 670.
definitivamente certe idee balzane, frutto di un pensiero malato             Questo calo di 630 unità supera di gran lunga qualsiasi media di
che vorrebbe ridurre l'isaia ad una grande raffineria di petroli, fornita    spopolamento agricolo nazionale. La crisi dell'agri coltura, ormai di
di ponte con la terraferma, di megaporto. con relativa zona franca           quasi impossibile soluz1one, va ricercata soprattutto nell'utilizzo di
del tipo delle famigerate Tangeri o Casablanca.                              mezzi primitivi di coltivazione con scarso impiego di macchinari.
                                                                             nella mancanza assoluta, in qualsiasi settore produttivo, di forme di
      Ogni paese ha la propria vocazione economica dettata dalla             associazionismo e di cooperazione, nella natura del terreno scarso
natura, valeria modificare ad ogni costo, non tenendo conto di               di humus e con roccia affiorante qua e là. Occorrerebbe che venisse
questa imperitura legge, è agire da megalorilani o per lo meno               fatto un salto qualitativo nella scelta delle colture, adattabili al tipo
                                                                             di terreno, che fosse superato l'individualismo meschino ed antieco-
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