Page 58 - LA PERLA DELLE EGADI
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!azioni fiscali, bancarie, di trasporto con la relativa diminuzione nel            Dai nomi di alcune località favignanesi, come Portella del Cer-
costo per unità di prodotto. Senza questa visione economica, le piccole      vo, si può dedurre che l'isola doveva essere popolata di cervi, di
aziende ancora funzionanti, e a Favignana esiste sola la piccola proprie-    daini. Sotto il governo borbonico si tentò di incrementare le specie
tà contadina, non potranno mai essere competitive, percui in un lasso di     animali con l'importazione di cervi, cinghiali, lepri, conigli. Infatti, i
tempo più o meno breve saranno costrette ad uscire dal settore.              Borboni di Napoli, tra una "lazzaronata" e l'altra, dalla metà del
                                                                             1600 in poi, vengono qui periodicamente per delle battute di caccia
      Le aree ancor'oggi coltivate sono generalmente adibite a pro-          che, per regio decreto, era riservata ai blasonati. Tra i residenti
dotti a basso rendimento unitario e ad alto costo· economico di.             godevano di questo privilegio le fam iglie degli Hanino, Livolsi, Tobia,
lavorazione del tipo cereali, alternate a riposo pascolativo. Sare bbe       Ernandes. Lo Stru ppa riferisce che nell'isola si trovavano anche il
opportuno diminuire la superficie dei prodotti cerealicoli a favore          corvo, il falcone e parecchie altre specie di uccelli predatori.
di colture specializzate come la vite, ortaggi, pomodori, alberi da
frutta, fuori dagli schemi tradizionali di coltivazione.                            Attualmente della variopinta fauna suddescritta restano solo i
                                                                             conigli selvatici,(1J tra i quali fa spicco una specie dal manto rossiccio
      L'attuale rendimento unitario per ettaro è bassissimo, di gran         non riscontrabile in altri territori italiani, simile al con iglio selvatico
                                                                             australian o. Tale razza fa comparsa nell'isola all'inizio di questo
lunga inferiore alla media provinciale e nazionale. Le colture le-           secolo ad opera. di certo, di qualche emigrato favignanese. ritornato
gnose specializzate del tipo frutteti sono limitate e nemmeno suf-           dal "dominion" britannico.
ficienti alle stesse famiglie produttrici, diversamente di quanto av-
veniva in passato. Oggi il settore fruttifero risulta, quindi, fortemente    Abitazione rurale con noria
tributario, con evidente danno per l'economia e la finanza locale.                 L'avifauna offre ai cacciatori. che durante i periodi di caccia-

      È da ammirare l'iniziativa di una vecchietta chiamata "Vanna",         gione affollano l'isola, quaglie, beccacce, francolini, colombi sel-
in contrada Bosco. e del suo nucleo familiare che senza aiuti e              vatici, allodole, gru e cicogne; queste ultime specie sono ormai in
sovvenzioni, ma tra indicibili privazioni iniziali. sono riusciti a mettere  via di estinzione,come d'altronde in tutta la penisola italiana. Delle
su un vigneto di alcune megliaia di viti, ottenendo un ottimo prodotto       aquile, dei nibbi è inutile parlarne. Essi esistono solamente nei
ed un altissimo rendimento unitario per ettaro.                              ricordi di qualche vecchio cacciatore. Lungo le coste, immuni dal
                                                                             piombo dei cacciatori. svolazzano in grandi stormi i gabbiani :
Piante legnose presenti a Favignana                                          Martin pescatore, Marangone bianco.

                              Tav. n. 7 Nel periodo di tempo                 Note:
                                                                             1) La mixomatosi. malattia tipica del coniglio, assieme ai cacciatori ha decimato
Tipi di   Numero delle piante          preso in osservazione,                questa specie animale. Questa malattia, attualmente è in estinzione per l'immu-
                                                                             nizzazione naturale dell'animale.
Piante Anno 1965 Anno 1976 si nota (tav. n. 7) una
                                                                                                                                                                69
Viti      45.000              51 .500  diminuizione del· legno
Olivi        140                   85  fruttifero, con il solo in-
Peri         46                    52  cremento della vite. In-
Peschi       8 10                      fatti, la summenzionata
Fichi        400                 650   "Vanna" ha piantato cir-
Mandorli     720                 4 10  ca 16.500 viti. Nello stes-
Carrubi      545                 680   so arco di tempo osser-
                                 532   vato, si registra anche
Totale    47.661
                              53.909

un incremento degli alber infruttiferi o da verde, non quantificato,

purtroppo, statisticamente. Sono comparsi pini, cipressi, platani,

acacie, grazie all'accortezza dei privati, come il Dr. Pietro Torrente

che ha rimboschito di propria iniziativa alcuni ettari di montagna in-

colta. L'azione di rimboschimento, iniziata dai privati più accorti,

dovrebbe essere proseguita dagli enti statali periferici addetti, so-

prattutto nel massiccio montagnoso centrale.

La fa una non offre niente di particolare. Essa è formata da

mammiferi comuni e delle varietà avicole tipiche di questa parte

del Mediterraneo. Favignana, in passato, era ricca di selvagg ina

di varie specie, ma l'azione incomprensibile di disboscamento ne

causò una forte diminuzione.
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