Page 62 - LA PERLA DELLE EGADI
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il "ciancialo", esercitato da aprile a settembre. e la pesca a              !,_ •.)/~
"strascico"; ed inoltre il conza, la lenza, la fiocina, la nassa.
                                                                            ~
      L'attività dei "bombaroli" (bracconieri del mare) è alquanto

limitata. grazie al servizio costiero di vigilanza delle motovedette
della Capitaneria di Porto e dei Carabinieri. Il naviglio peschereccio

dell'isola è di scarsa entità. Infatti. tra l'arcipelago delle Egadi, è

Marettimo che poss iede la maggior quantità di natanti da pesca, di
cui alcuni attrezzati anche per la pesca pelagica.

 La c osta: Cala Rossa. lato occ identale                                   La Tonnara: Magazzm1 (Camparia).

      Il numero dei natanti d'alto mare non è rilevato, in quanto iscritti  nuovi di prod uzione, di colture, come vaste piantagioni di oliveti,
nei registri portuali di Mazara e di Trapani ove esistono buone at-         già presenti in Sicilia in piccole quantità, di agrumi, la creazione di
trezzature di ricezione. A Favignana risiedono solo una ventina di          bacini di raccolta delle acque utilizzate per la irrigazione dei terreni,
motobarche e una diecina di barche con un impiego complessivo               la posta di tonnare lungo le coste sicule. tra cui la tonnara di Favi-
di circa 130 unità lavorative. Per lo sviluppo peschereccio delle           gnana. l Normanni "rendono flori dissime le tonnare e danno luogo
Egadi e quindi di Favi gnana accorrerebbero porti più efficienti, for-      a vere e proprie industrie". (Salerno F. P. "Le isole Egadi").
niti di attrezzature per la revisione degli scafi e dei motori, adeguati
sistemi di refrigerazione del pescato, di rifornimento di carburante              Con l'avvento della dominazione spagnola in Sicilia, anche le
c di ghiaccio. e soprattutto una volontà cooperativistica di base           Egadi assieme alle tonnare passano alla casa reg nante iberica.
tra tutti i piccoli padroni marittimi.
                                                                                  Durante il regno di Filippo IV di Spagna, i marchesi di Pallavicina
8) La tonnara di Favignana.                                                 di Genova acquisteranno dalla casa reale le isole Egadi. L'atto
                                                                            tra l'altro prevede di lasciare inalterato l'uso, già da tempo in vigore,
      Anche se la pesca del tonno nel mare delle Egadi si perde nella       del pagamento delle decime delle tonnare al vescovo di Mazara,
notte dei tempi,(1) l'attuale sistema di pesca, detta tonnara, ha ori-      da cui allora Favignana dipendeva ecclesiasticamente. Il pri mo
gini molto meno remote. Esso venne sperimentato dagli Arabi pres-           pagamento delle decime avviene nel1704 da parte del marchese
so le coste africane, i quali, a loro volta, l'avevano appreso dagli        Pallavicina Melchiorre Paolo Girolamo al primo arciprete baronale,
antichi Greci. Ricorda Aristofane che una vedetta si appostava in           per cui il vescovo mazarese, "nella bolla di elezione dichiarò salve
alto sulle rocce costiere per segnalare l'arrivo dei tonni che, come        e illese le sue decime ab antico percepite" (M. Zinnanti). l titolari
afferma Oppiano, venivano incamerati dalle correnti marine in una           genovesi danno grande incremento alle tonnare, ricavandone in-
città di reti. La pesca del tonno veniva praticata anche presso i
Fenici. Nell'SO? la Sicilia cambia padrone. Sono di turno questa            Note:
volta gli Arabi che durante la loro dominazione vi apportano sistemi        1) Aristotile. Plin1o. Oppiano, Teocnto ed altri si interessarono alla descrizione
                                                                            delle abitudini di questo pesce e dei vari sistenl i di pesca impiegati dai diversi
                                                                            popoli. In un vaso attribuito al Il sec. a.C. conservato presso il museo di Cefalu

                                                                            e(Palermo). raffigurato un tonno posto su un banco eli vendita ed un pescivendolo

                                                                            che litiga con il suo acqu,irente. Un secolo dopo la punica Solunto faceva coniare
                                                                            una moneta di bronzo riportante su una delle due facce la figura di un tonno.
                                                                            l Fenici. conferma Strabone. SI spinsero oltre le colonne d'Ercole alla r1cerca
                                                                            ::Jei branchi di tonni che, a loro volta. venivano lavorati a Cadice ove sono state
                                                                            ritrovate monete raffiguranti questo pesce. Anche i Roman1 praticavano la pesca
                                                                            del tonno. e se la pesca si era dimostrata generosa sacrificavano alcuni esernplan
                                                                            pi(Jgrossi al dio del mare Nettuno. in segno di ringraziamento.

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