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Dialoghi Mediterranei » L’immaginario di Favignana e la produzione dell’habitus del turista » Print  03/07/16, 23:34

                                                     Mappa  1:  realizzata  da  una  coppia  di  Pavia  che  ha
                                                     rappresentato  le  principali  località  balneari  dell’isola.
                                                     Favignana  è  percepita  come  un  luogo  di  mare,  il  resto
                                                     dell’isola è ignorato, le sigle riportate sono un ulteriore
                                                     elemento a riprova del fatto che le uniche parti indicate
                                                     nella mappa sono le località balneari turistiche.

                                                                                             Mappa        2:
                                                                                             L’isola       è
                                                                                             rappresentata
                                                                                             attraverso   la
                                                                                             sua     tonnara
                                                                                             che, secondo la
                                                                                             signora      di
                                                                                             Roma
                                                                                             intervistata,
                                                                                             era  l’immagine
                                                                                             che   più   l’ha
                                                                                             colpita  e  che
             porterà con sé a casa. La signora sostiene di essere rimasta sorpresa di aver scoperto altri aspetti
             legati all’isola, oltre a quello naturalistico-balneare appreso durante la fase di pianificazione della
             vacanza.

                                           Mappa  3:  realizzata  da  una  coppia  di  Pisa.  L’isola  è  pensata  e
                                           presentata attraverso un percorso tematico che ha contribuito alla
                                           scoperta  di  altre  narrazioni  connesse.  Dalle  acque  cristalline  e  al
                                           relax, sono passati al tonno, alla tonnara e alla storia di Favignana
                                           come fossero delle lenti attraverso cui orientarsi.

                                           Mappa  4:  realizzata  da
                                           una    signora   olandese
                                           residente a Roma. L’isola
                                           è      stata     recepita
                                           attraverso   un   singolo
                                           aspetto  che  ha  sussunto
                                           la  località  e  l’esperienza
                                           di  questa  turista  in  un
                                           singolo        elemento:
                                           «l’ondina  che  s’infrange
                                           sulla spiaggia».

             Da queste rappresentazioni si evince uno spazio turistico determinato sulla base di un rapporto
             dialettico  tra  gli  individui  e  il  contesto  sociale  all’interno  del  quale  essi  si  situano  durante
             l’interazione  turistica.  Gli  attori  risultano  essere  dei  soggetti  attivi  in  questo  processo  di
             costruzione  dell’immaginario  turistico,  il  quale,  a  sua  volta,  è  dinamico  e  processuale:  la
             conseguenza è che la località e gli attori seguono congiuntamente un processo poietico articolato
             sulla base di reciproche dipendenze. La località turistica è dunque ‘attraversata’ dai diversi modi
             con  cui  viene  pensata  e  rappresentata,  i  quali,  nonostante  la  diversità  di  significati,  tendono
             comunque  a  cristallizzarsi  collettivamente.  Più  specificamente,  all’isola  di  Favignana  vengono
             attribuiti diversi significati che acquisiscono rilievo in virtù di un immaginario turistico, già in parte
             sedimentato, che si offre al turista in quanto griglia interpretativa per la pianificazione del proprio
             viaggio.  Quest’ultima  deve  dunque  tenere  conto  di  questo  aspetto  importante  secondo  cui  il
             turista  è  attivo  nella  costituzione  dell’immaginario  e,  a  sua  volta,  riceve  un  modello  in  parte
             costituito.  L’immaginario  turistico  –  secondo  Gravari-Barbas  e  Graburn  –  «[…]  facilita  la
             transizione tra il qui e l’altrove, il familiare e l’esotico, il conosciuto e lo sconosciuto» (Graburn-
             Gravari-Barbas 2012: 1).
             In questa prospettiva, si vede bene che l’immaginario è una ‘forza’ che include il momento della
             pianificazione  e  quello  in  cui  il  viaggio  avrà  luogo.  Parlare  d’immaginario,  tuttavia,  richiede  un
             riferimento ad Appadurai, il quale individua nuovi elementi che entrano in gioco nella modernità –
             la comunicazione di massa globalizzata e la migrazione su larga scala – e il loro effetto combinato
             sull’opera  dell’immaginazione  che,  per  l’antropologo,  è  «un  tratto  costitutivo  della  soggettività


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