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Dialoghi Mediterranei » L’immaginario di Favignana e la produzione dell’habitus del turista » Print  03/07/16, 23:34

             esperienza  turistica,  la  quale  prevede  un  ritorno  a  casa,  alla  vita  ordinaria.  L’immaginario  è
             connesso alle narrazioni che hanno luogo una volta che i turisti tornano a casa. Tenendo conto di
             ciò, è utile analizzarlo prendendo in considerazione sia il luogo oggetto del desiderio sia i soggetti
             desideranti. Sulla scorta di quanto ha affermato Boukhris, secondo cui «l’immagine turistica non
             appare  più  come  un  modo  di  vedere  il  mondo  ma  anche  come  un  modo  di  fare  il  mondo»
             (Boukhris 2012: 2), nella mia ricerca  [6] ho privilegiato due livelli di analisi. Il primo considera
             l’immaginario come qualcosa che dà forma alla materia grezza, la località turistica, rendendola
             unica, mentre il secondo considera le modalità con cui gli individui si rapportano con le località
             oggetto del loro desiderio e della loro scelta. La località marker (MacCannell 2005) sarà il risultato
             della  selezione  di  alcuni  elementi  che  andranno  a  costituire  l’immagine  turistica  che,  secondo
             Boukhris, «comprende tutti i tipi di immagini, di simboli, di miti portatori di senso, designando
             così una poetica dello spazio» (Boukhris 2012: 1). È importante, di conseguenza, soffermarsi sul
             modello  che  si  usa  di  volta  in  volta.  Di  fatto,  una  volta  diventata  la  più  grande  area  marina
             protetta  del  Mediterraneo,  il  carattere  selvaggio  e  naturalistico  di  Favignana  ha  preso  il
             sopravvento  su  quello  industriale  e  «tradizionale»  dell’isola  nelle  pratiche  di  promozione  della
             località  ai  turisti.  Questo  carattere  appare  a  partire  dalla  lettura  del  territorio  che  presenta  dei
             rimandi all’isola naturale e al mare pulito, mettendo da parte il suo passato industriale.

             Nell’ottica  della  costruzione  dell’immaginario  turistico  da  parte  di  tutti  gli  attori  sociali  che  si
             incontrano e si scontrano in questa arena politica, bisogna soffermarsi su quegli elementi che, nel
             loro  complesso,  concorrono  alla  costruzione  dell’immagine  di  un  luogo:  gli  oggetti,  i
             posizionamenti  dei  soggetti  e  le  rispettive  esperienze.  Così,  si  produce  un’immagine  del  luogo
             anche  grazie  alle  pratiche  degli  attori  sociali  –  sulla  base  della  loro  agency  –  che,  viste  in
             un’accezione circolare, attraversano il luogo plasmandolo. Un punto è importante da sottolineare.
             Le esperienze turistiche, nel tempo, creano un habitus [7] del turista che man mano si rapporta
             al  luogo  in  questione,  contribuendo  alla  costruzione  dell’immagine  reificata,  di  volta  in  volta
             associata  a  una  presunta  identità  del  luogo.  È  fondamentale  allora  ribadire  il  principio  che
             un’immagine  che  viene  prodotta  è  altresì  dotata  di  una  agency  che  influenza  l’aspettativa  in
             grado di guidare il ‘turista alla ricerca di se stesso’, di un «momento sacro» [8], di relax e tempo
             libero: insomma un’esperienza effimera, ma significativa, culturalmente pregnante. Le località e i
             suoi abitanti, dal canto loro, si offrono ai turisti tenendo conto degli immaginari che di volta in
             volta  si  rafforzano  e  plasmano  le  località  d’interesse  turistico.  Le  immagini  e  le  narrazioni  che
             vengono  prodotte  dall’esperienza  turistica  vanno  ad  accrescere  quel  flusso  di  informazioni
             destinati a fornire nuovi elementi interpretativi al turista che deve approcciarsi ai luoghi.
                                                                All’isola  di  Favignana  sono  stati  attribuiti
                                                                diversi  significati  nel  corso  della  sua  lunga
                                                                storia:  sito  di  scontro  tra  romani  e
                                                                cartaginesi  per  l’egemonia  mediterranea,
                                                                zona  di  confine  e  d’ingresso  di  dominazioni
                                                                che hanno toccato il suolo siciliano, luogo di
                                                                fortuna per nobili e borghesi, sede della più
                                                                grande  tonnara  del  Mediterraneo  e  area
                                                                marina protetta più grande del Mediterraneo.
                                                                Queste  narrazioni  si  possono  cogliere  nel
                                                                paesaggio  isolano  che  reca  la  traccia  del
                                                                lavoro umano che ha plasmato queste terre
                                                                fin  nelle  sue  viscere.  Le  cave  di  tufo  sono,
                                                                per  esempio,  una  testimonianza  di  questa
                                                                attività. Da quanto risulta dal colloquio con i
                                                                turisti  incontrati  a  Favignana,  l’isola  è  stata
                                                                loro presentata come un luogo dove trovare
                                                                il mare pulito e un paesaggio incontaminato.
             Favignana, cava di calcarenite, foto di Filippo    I   turisti   vi   giungono   dunque     con
             Mannino                                            un’immagine  e  delle  aspettative  che  si
                                                                scontrano-incontrano    con    le    ulteriori
             narrazioni che il luogo porta già con sé. Questo aspetto dinamico è per lo più vissuto con piacere
             dai turisti che tornano a casa con un bagaglio arricchito dai nuovi aspetti. Favignana ritrova così,
             tra  le  altre  cose,  la  memoria  del  tonno  e  della  grande  stagione  dei  Florio  e  dei  Parodi.  In
             definitiva,  il  carattere  dinamico  e  processuale  dell’immaginario  turistico  porta  nuova  linfa  vitale
             alla  località  che  si  re-inventa  grazie  alle  esperienze  stesse  dei  soggetti,  i  quali  esperiscono  e


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