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Dialoghi Mediterranei » L’immaginario di Favignana e la produzione dell’habitus del turista » Print  03/07/16, 23:34

             umana» (Appadurai 2012: 9). In questo senso, si manifesta il carattere attivo di questa ‘forza’
             che  muove  le  soggettività  individuali  e  sociali  persino  nella  vita  comune  e  ordinaria.  Secondo
             l’antropologo indiano, infatti, «le persone hanno iniziato a far uso della loro immaginazione nella
             pratica quotidiana» (Appadurai 2012: 13).
             Quotidianamente, il mondo è pensato e costruito attraverso l’incontro reciproco e la successiva
             influenza  tra  l’attività  mediatica  e  il  movimento  in  divenire  dell’immaginario.  Affermare  che
             l’immaginazione contribuisca a ‘un pensiero del mondo’ non vuol dire mettere sullo stesso piano
             l’immaginazione  con  la  fantasia.  Lo  stesso  Appadurai  mette  in  guardia  dal  confondere
             immaginazione  e  fantasia:  la  seconda  è  da  vedere  a  livello  individuale  mentre  l’immaginazione
             opera a livello collettivo [1]. Uno dei vantaggi della sua teoria è allora rappresentato dal fatto che
             si può leggere il fenomeno turistico tenendo conto di flussi globali in movimento, ivi compreso
             quello dell’immaginario. Utilizzare, come nel mio caso, la teoria degli scapes di Appadurai [2] per
             leggere il fenomeno turistico significa mostrare come le pratiche, i soggetti e gli oggetti turistici
             siano  influenzati  da  una  pratica  dell’immaginazione  in  costante  movimento  attraverso  i  diversi
             panorami. I soggetti all’interno di questi flussi tendono a raggiungere mete esotiche o storiche
             influenzati  dai  media  elettronici  che  creano  un’immaginazione  collettiva  e  un  nuovo  tipo  di
             soggetto  de-localizzato:  il  turista,  che  muove,  attraverso  i  suoi  spostamenti,  flussi  economici,
             tecnologici,  mediatici  e  ideologici.  Se  si  fa  riferimento  alla  nozione  di  comunità  immaginata,
             elaborata da Anderson e poi da Appadurai, si vede bene che i turisti, spesso, costituiscono una
             comunità de-localizzata ed effimera che attraversa lo spazio [3] in cerca di esperienze e di luoghi
             frutto dell’immaginazione collettiva. Il carattere transitorio, oltre che all’esperienza turistica, è da
             assegnare  anche  ai  luoghi  che,  di  volta  in  volta,  vengono  interpretati  in  maniera  diversa  sulla
             base delle esperienze turistiche. Secondo Salazar:

             «[…] [le] identità delle destinazioni e dei loro abitanti sono continuamente (re)inventate, (ri)prodotte,
             (ri)catturate  e  (ri)create  nel  tentativo  di  ottenere  un  pezzo  della  torta  del  turismo  lucroso»  (Salazar
             2012: 866).

             Da  questo  punto  di  vista,  sia  i  turisti  sia  lo  spazio  turistico  sono  da  inserire  in  un  movimento
             continuo  di  interdipendenze  in  cui  l’immaginario  turistico  gioca,  tra  le  altre  funzioni,  pure  da
             «griglia  interpretativa»  (Barberani  2006)  per  coloro  che  devono  pianificare  il  loro  viaggio.
             L’immaginario turistico, in tal modo, contribuisce anche alla questione dell’invenzione dei luoghi e
             delle relative immagini che, in sé, sono talvolta passeggere:

             «l’immagine  di  luoghi  e  spazi  è,  come  qualsiasi  altra  immagine,  aperta  alla  produzione  e  all’uso
             dell’effimero.  […]  La  produzione  attiva  di  luoghi  con  qualità  speciali  diviene  una  posta  in  gioco
             importante nella competizione spaziale fra località, città, regioni e nazioni» (Harvey 2010: 358-360).
                                                                  Alla  luce  di  queste  riflessioni,  Favignana,
                                                                può  essere  vista  come  un’arena  politica  [4]
                                                                nella  quale  si  creano  tensioni  tra  le
                                                                aspettative dei turisti che hanno scelto l’isola
                                                                come  luogo  ideale  dove  trascorrere  la
                                                                vacanza, l’immagine offerta loro dai media e
                                                                quella    che     andranno     a    esperire
                                                                effettivamente.  Il  turista  è  alla  ricerca  di
                                                                appagamento      e    sarà   inevitabilmente
                                                                influenzato  da  quei  modelli  di  pianificazione
                                                                turistica  che  sono  creati  ad  hoc  affinché
                                                                l’aspettativa  turistica  sia  positiva.  Questo
                                                                aspetto  è  in  linea  con  quanto  asserisce
                                                                Theodossopoulos allorchè afferma che:

             Favignana, l’ex Stabilimento Florio delle tonnare  «bisogna concentrarsi intorno alla dialettica tra
                                                                l’aspettativa  e  l’immaginazione  nell’interazione
                                                                tra  turisti,  il  loro  oggetto  del  desiderio,  e  le
             persone che preparano o incarnano l’oggetto del desiderio turistico […] Questo processo è da intendere
             come dinamico, sempre fluido, sempre in divenire» (Theodossopoulos 2011: 2) [5].

             Su questa base, l’immaginario turistico è da intendere come una forza individuale e collettiva che
             attraversa  i  luoghi  plasmandone  la  forma:  questa  forma  sarà  tuttavia  effimera  come  la  stessa



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