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Vendemmia A.D. 1400: benefici e pericoli in un vino
vecchio di seicento anni
Alberto A.E. Bertelli
Nel Settembre dell’anno 2000 veniva tro- profilo tipico del vino (tav. 1). I compo-
vata a largo della costa occidentale della sti secondari di fermentazione, determi-
Sicilia nei pressi di Favignana il relitto di nati in gas cromatografia, presentavano
una nave corroso dal tempo ma il cui cari- anch’essi le caratteristiche tipiche del vino,
co era ancora ben riconoscibile. in particolar modo per la presenza di ace-
Facevano parte del carico alcune anfore taldeide, metanolo, e alcoli isoamilici.
di tipo molto particolare. Il ritrovamento Vi erano anche altri picchi non attribui-
era piuttosto eccezionale, in quanto que- bili con certezza, quali ad esempio un pic-
sta tipologia di anfore era inconsueta e in co molto marcato in corrispondenza del
ogni caso le dimensioni erano del tutto 2-butanolo (tav. 2).
particolari. Ognuno dei recipienti era al- Le analisi quindi confermavano che si
to cm 24 (27,6 con il tappo), di colore trattava di una sostanza di origine vegeta-
scuro, ed erano di peltro. Successivi accer- le fermentata e in particolare i composti
tamenti hanno potuto datare tali recipien- secondari di fermentazione stavano a di-
ti al 1300-1400 AD. Ciò che ha attratto mostrare chiaramente che si trattava di
in particolare l’attenzione degli archeolo- vino. Per quanto ne sappiamo, potrebbe
gi è il fatto che questi recipienti fossero essere il vino in fase liquida più antico
chiusi da tappo a vite. Questa condizione mai pervenuto sino ai nostri giorni.
del tutto particolare ha fatto sì che in al- Un’elevata concentrazione di etanolo (al-
cuni casi il contenuto di tali recipienti fos- meno 10% volume) è necessaria per la
se rimasto integro e in fase liquida. conservazione dei vini che nelle regioni
Il luogo del naufragio e il tipo di nave por- mediterranee spesso superano anche il
tavano a pensare che tali recipienti potes- 15% di etanolo/volume.
sero contenere del vino, ma la sagoma in- Poiché nel campione in esame il valore di
solita del recipiente stesso poneva parec- etanolo risulta essere da 3 a 4 volte infe-
chi interrogativi. Abbiamo quindi voluto riore rispetto al valore dei vini odierni, si
analizzarne il contenuto liquido per poter è ipotizzato che piccole quantità di acqua
stabilire esattamente di quale sostanza si marina si siano infiltrate da microfessure
trattasse. del contenitore, diminuendo quindi la
Il campione presentava un precipitato concentrazione del liquido. In effetti, do-
bianco cristallino, che osservato al micro- po aver sottoposto il vino a una spettro-
scopio sembrava essere costituito da sali metria ad assorbimento atomico, si è po-
dell’acido tartarico. A una successiva ana- tuto constatare che la concentrazione di
lisi l’ipotesi veniva confermata e all’anali- Na+ era bassa (4608 ppm). Poiché l’infil-
si HPLC il campione filtrato mostrava un trazione di acqua marina era una possibi-
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