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Nelle Pelagie, a Lampedusa le coste prospicienti l’Isola dei Conigli, la spiaggia di Pulcini, il centro
abitato e la costa a nord di Punta Sottile sono considerate idonee mentre tutte le altre aree e l’Isola di
Lampione non sono reputate idonee per assenza di punti di campionamento. A Linosa, la costa si presenta
balenabile eccezion fatta per le aree intorno Punta Calcarella e due piccole aree a nord dell’isola che non
sono idonee per assenza di punti di campionamento.
A Pantelleria le aree prospicienti il centro abitato, Punta Karuscia, a est di Punta Spadillo, Punta Tracino,
Punta Tre Pietre e a nord di Punta Fram sono considerate idonee mentre tutte le altre aree non sono
reputate idonee per assenza di punti di campionamento.
Nelle Eolie la quasi totalità delle coste sono considerate idonee eccezion fatta per la costa prospiciente il
centro abitato di Lipari per motivi indipendenti dall’inquinamento, e per il centro abitato di S. Marina di
Salina, la costa a nord di Ginostra, l’Isola di Basiluzzo e gli scogli Ditella e S. Pietro per assenza di punti
di campionamento.
Nell’isola di Ustica le località Capo Falconiera (a esclusione dell’immediata prossimità al centro abitato),
Punta Gorgo Salato e le località adiacenti a Punta dello Spalmatore sono considerate idonee; Punta dello
Spalmatore è zona di protezione integrale nella quale è interdetta la balneazione; a ovest di Punta Gorgo
Salato e in località Punta dell’Arpa le acque non sono reputate idonee per assenza di punti di
campionamento.
a.3. Programma di monitoraggio delle acque marino-costiere dell’Arpa Sicilia
L’ARPA, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, della Sicilia sta effettuando il monitoraggio
delle acque marino-costiere siciliane. Questa attività si inserisce nel nuovo Programma nazionale di
monitoraggio per il controllo dell’ambiente marino avviato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio nel 2001 e che si svolgerà nell’arco di 2 anni.
Al centro dell’indagine sono attualmente le acque dei golfi di Milazzo, Palermo e Castellammare, quelle
della zona antistante la provincia di Ragusa, della fascia compresa tra la foce del fiume Acate e l’area
prospiciente il Comune di Pozzallo, le zone marine antistanti l’area industriale di Augusta e quella di Gela
e il mare delle isole Ciclopi e di Favignana.
Le analisi delle acque vengono effettuate dal personale specializzato dei laboratori della sede centrale
dell’ARPA e dei Dipartimenti provinciali. Le misure sono effettuate ogni 15 giorni in modo da accertare i
principali parametri chimico-fisici delle acque e il campionamento di fitoplancton e zooplancton. Con
cadenza semestrale saranno invece effettuate indagini sulle praterie di Posidonia oceanica, sulla
biocenosi di Sabbie fini ben calibrate e sul sedimento e misure di bioaccumulo su Mytilus
galloprovincialis.
a.4. Natura e biodiversità
La complessità, in termini di biodiversità, delle Isole Minori siciliane mostra delle caratteristiche che si
sono nel tempo adattate alle mutate condizioni ambientali sia del mare che dell’atmosfera, consentendo
comunque in molti casi il permanere degli equilibri ecologici originari.
Il contributo fornito dalle isole alla biodiversità a livello dell’intero bacino mediterraneo si configura
fondamentale sia come contributo alla diversità specifica vegetale (floristica), sia come contributo alla
diversità di habitat che consentono il mantenimento e la sopravvivenza delle specie animali: le isole
circumsiciliane sono, infatti, il luogo ideale per la crescita di particolari specie endemiche e, inoltre,
costituiscono un importante sito di sosta per le migrazioni degli uccelli dal continente africano di
importanza comunitaria
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