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Da Santa Caterina alla Colombaia di Giuseppe Romano
Udendo la voce del Capoguardia, i detenuti ebbero un attimo di smarrimento; in quel momento capirono che il
tentativo di evasione era fallito e si ritirarono nelle proprie celle, lasciando libero il personale di custodia.
Da un'indagine interna si scoprì che l'evasione era stata ideata dai detenuti Maggio, Pizzo e dai fratelli Impiccichè che
avevano complottato lungamente durante le ore d'aria trascorse a passeggiare nell'angusto cortile e che alcuni
detenuti come Pecorella Francesco e D'Aietti Giovanni, pur sapendo ciò che si stava preparando avevano avuto
troppa paura di rivelare il complotto.