Page 21 - C6_SUOLO_ SOTTOSUOLO_2011
P. 21

COMUNE DI FAVIGNANA
                                     LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DEL  PORTO DI FAVIGNANA
                               STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE  - QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE

              6.5.3  RAPPORTI  TRA  ACQUA  DOLCE  ED  ACQUA  DI  MARE  E  CENNI  SULLA  QUALITA’
              DELLE ACQUE SOTTERANEE


                    E’ stata evidenziata la presenza di un acquifero multistrato con variazioni anche marcate
              degli spessori dei vari livelli sia in direzione parallela che trasversale alla linea costiera.

                    Da ultimo, spostandosi verso la linea attuale di costa ai margini dell'area considerata, a
              causa dei diverso ambiente di sedimentazione (spiaggia Plaia, costiera bassa calcarenitica) i

              livelli impermeabili si riducono in spessore ed estensione areale tino a scomparire quasi dei
              tutto, per cui si passa ad un unico acquifero freatico.

                    Lungo  la  fascia  costiera,  all’interno  dei  terreni  acquiferi,  esiste  un  fenomeno  di

              galleggiamento  dell’acqua  di  falda  su  quella  marina  (“cuneo  salino”),  che  risulta  essere
              relativamente più densa.

                    L’interfaccia che suddivide i due liquidi assume forme ed inclinazioni che dipendono da

              numerosi  fattori  quali  la  pressione  idrostatica  dei  diversi  punti,  la  densità  dell’acqua  marina,
              l’altezza  del  livello  piezometrico  sul  livello  medio  marino,  la  densità  dell’acqua  dolce  ed  il
              deflusso della falda.


                    L’interfaccia  e  molto  complessa  in  quanto  l’eterogeneità  e  l’anisotropia  dell’acquifero
              comportano  l’esistenza  di  diverse  velocità  di  deflusso  che  provocano  irregolarità  anche
              considerevoli del suo andamento geometrico. Oltretutto il passaggio tra i due liquidi avviene

              gradualmente  attraverso  una  zona  di  diffusione  (o  di  transizione)  a  salinità  decrescente  dal
              basso verso l’alto.

                    Altro  fenomeno  che  condiziona  l’andamento  dell’interfaccia  e  il  fenomeno  della

              dispersione,  che  si  esplica  mediante  lo  spostamento  di  acqua  gravifica,  a  causa  delle
              oscillazioni del livello marino generate dalle maree e del livello di falda per effetto delle acque
              di infiltrazione meteorica, delle variazioni di pressione atmosferica e a causa degli emungimenti

              effettuati da pozzi o altre opere idriche.

                    La  zona  di  transizione,  la  cui  geometria  e  strettamente  dipendente  dal  coefficiente  di
              diffusione  molecolare  e  dal  coefficiente  di  viscosità,  assume  spessori  che  aumentano

              allontanandosi dalla linea di costa.
   16   17   18   19   20   21   22   23   24   25   26