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COMUNE DI FAVIGNANA
                                     LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA DEL  PORTO DI FAVIGNANA
                               STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE  - QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE

                    Questa clausola aveva per fine d'impedire che sorgessero fabbricati dirimpetto al castello
              di  S.  Giacomo  che  togliessero  la  visuale  del  mare  e  la  libera  via  ai  tiri  dei  cannoni.  In

              conseguenza  di  tale  intento  la  nuova  chiesa  parrocchiale  della  Immacolata  Concezione  di
              Maria Vergine, attuale madrice, venne fabbricata all'angolo e non al centro della piazza.

                    Essa  fu  costruita  dai  Pallavicino  dietro  istigazione  del  re,  contenuta  nell'atto  di

              trascrizione,  poiché  l'antica  parrocchia  di  S.Giacomo  entro  il  castello  omonimo  non  era  più
              sufficiente, dato l'accrescimento della popolazione.

                    Tale chiesa, ultima nel 1764, venne elevata a dignità di arcipretura.

                    La  dominazione  degli  spagnoli  durò  per  più  di  quattro  secoli  lasciando molte tracce in

              tutta l'isola.

                    In più d'una grotta a Favignana sono state rinvenute piccole edicole, iscrizioni e stemmi
              spagnoli.  Presso  S.Nicola  troviamo  lo  stemma  patrizio  dei  Moncada  scolpito  nella  roccia

              tufacea.  (XVI  sec.)  Sotto  la  dominazione  aragonese,  Andrea  Riccio,  signore  di  Favignana,
              ricostruì il forte di S. Caterina (1498).

                    Al sommo dello stipite destro della porta è collocato uno stemma corroso dal tempo che

              certamente  si  riferisce  al  Casato  aragonese.  Altra  iscrizione  si  trova  in  un  muro  intero  del
              castello: si distinguono il nome della cittŕ di Catania e la data 1646.

                    In quell'anno il castello fu rimesso in efficienza, perché si temeva lo sbarco del Duca di
              Guisa.


              I Borboni

                    Nel  1735  l'infante  Carlo  di  Borbone,  per  l'astuzia  della  genitrice  Elisabetta  Farnese,
              moglie di Filippo V, si assise sul trono del Regno delle due Sicilie.

                    Ci è nota la condotta dei regnanti borbonici e le carceri di Favignana e Marettimo ne sono

              valide testimonianze. Nel 1858 furono rinchiusi nel castello di S.Caterina Giovanni Nicotera con
              altri componenti della sfortunata spedizione di Sapri capitanata da Carlo Pisacane. Guglielmo
              Pepe, generale dei moti del 1820, fu imprigionato nella fossa di Marettimo.
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