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raccolta dell’acqua. Il sito è visitabile occasionalmente e nonostante sia inserito in uno vuoto                                                                CAPITOLO 4
urbano potenzialmente utilizzabile come spazio ricreativo non risulta liberamente accessibile.
L’imponente cavità sotterranea è raggiungibile attraverso una gradinata scavata nella roccia,
l’ambiente a camera unica si presenta in buono stato di conservazione nonostante necessiti di
interventi di messa in sicurezza. Il sito testimonia con grande impatto l’importanza dell’attività di
cava sin dai tempi più antichi. Nonostante i successivi utilizzi come cisterna idrica sono ancora
rinvenibili le tracce lasciate dall’asportazione del materiale. La presenza del sito rappresenta
occasione di valorizzazione culturale per uno spazio da restituire alla città.

Figura 14 – Cava localizzata dentro l’Orto dei Cappuccini e scorcio dell’Orto dei Cappuccini

Importanti segni dall’attività di cava a cielo aperto sono ancora appena percepibili attraverso i
recenti interventi edilizi in corso che hanno interessato l’unico sito estrattivo censito dal Catasto
regionale dei giacimenti di cava (2007), label 284024_C. In occasione della realizzazione di tali
interventi edilizi è stata rinvenuta (2011) una cava databile al periodo romano. Tale nuova
scoperta avvalora l’intensità dell’attività di estrazione del materiale durante il periodo romano e
la continuità nel tempo di tale attività.
I Colli di Tuvixeddu e di Tuvumannu I colli di Tuvixeddu e di Tuvumannu risultano localizzati
al centro del contesto urbano consolidato e in posizione strategica rispetto al tessuto
urbanistico; i colli rappresentano uno dei luoghi più significativi della città per la presenza di
numerose testimonianze archeologiche che offrono la possibilità di realizzare un parco tematico
di rilevanza mediterranea. I colli nonostante la presenza di tale significativo patrimonio
archeologico sono stati interessati da una intesa attività di estrazione del calcare destinato
all’industria dei leganti; l’attività di cava recente iniziata alla fine dell’Ottocento è cessata negli
anni Settanta del Novecento. Successivamente alla chiusura delle attività estrattive l’area è
stata per lungo tempo luogo dell’abbandono, vuoto urbano diventato non luogo. Il destino di tali
aree è stato al centro di un lungo dibattito in relazione alla possibilità di localizzarvi nuovi servizi
e infrastrutture e di realizzare un parco archeologico finalizzato a valorizzare la necropoli fenicio
punica. La necropoli, studiata sin dall’Ottocento, è stata sottoposta a vincolo di tutela di natura
archeologica nel 1910, vincolo successivamente ampliato con ulteriori provvedimenti; a partire
dal 1997 i colli sono stati riconosciuti meritevoli di tutela anche sotto gli aspetti paesaggistici. I

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