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1.6.1 Il progetto di ricerca “QuarryScapes”                                                                                                                     CAPITOLO 1

Lo studio delle cave storiche consente di ricostruire la storia dell’edificato, la storia produttiva
del territorio e le relazioni intercorse tra popolazioni e luoghi; in alcuni casi il materiale estratto in
una determinata area geografica è stato messo in opera in terre lontane. Tuttavia molte aree
geografiche risultano poco studiate sotto tale aspetto e un numero consistente di siti estrattivi
storici risultano sconosciuti e non sottoposti a specifiche azioni di tutela e di valorizzazione.
Il già citato progetto di ricerca denominato “QuarryScapes” (Conservation of ancient stone
quarry landscapes in the eastern Mediterranean) si inserisce in tale tematica analizzando i siti di
cava sfruttati in antichità nei territori dell’Egitto, della Giordania e della Turchia. L’area di studio
infatti annovera un numero consistente di siti estrattivi archeologici che tuttavia risultavano
abbandonati al degrado e al rischio di scomparsa o compromissione. Le attività di studio e
ricerca hanno consentito di individuare un numero consistente di siti meritevoli di tutela e
riconoscimento formale. Sulla base degli studi portati avanti durante le fasi di ricerca, presso
l’SCA21, nell’ambito del EAIS22, è stata creata una banca dati nazionale23, strumento operativo a
supporto delle attività di tutela, monitoraggio e gestione delle antiche cave di pietra egizie.
Il risultato più importante del progetto è rappresentato dalla stesura delle linee guida che
intendono configurasi quale strumento a supporto delle attività di analisi, valutazione e
monitoraggio dei siti di cava finalizzate alla conservazione e alla loro corretta gestione. La guida
è rivolta agli esperti del settore e si occupa specificatamente dei paesaggi archeologici di cava.
Nell’ambito del progetto è stato inoltre realizzato l'Atlante QuarryScapes che illustra paesaggi di
cava localizzati sia nella regione oggetto di studio sia in altri territori del Mediterraneo.

1.6.2 Le cave di El Haouaria/Ghar el Kebir Capo Bon (Tunisia)

L’apertura di cave costiere durante il periodo antico è risultata essere una pratica diffusa
perché, come già evidenziato, consentiva un più facile trasporto del materiale garantendo la
possibilità di sfruttare le vie navigabili; in questo modo il materiale poteva essere trasportato
agevolmente anche verso luoghi distanti da quelli di prelievo. La scelta dei luoghi di estrazione
era dettata dalla presenza di materiali facilmente estraibili e lavorabili.
Un esempio significativo di cave costiere sfruttate nel periodo punico e romano è rappresentato
dalle cave di El Haouaria, Ghar el Kebir Capo Bon (Tunisia) dove furono coltivate le arenarie
quaternarie, materiale ricercato proprio per la facilità di estrazione e lavorazione.
L’arenaria per le sue caratteristiche è stato un materiale privilegiato per l’edificazione in epoca
punica. Il confronto con altri siti estrattivi analoghi per tipologia di materiale estratto,
localizzazione costiera e periodo storico mostrano la particolarità di tale sito non solo per

21 Supreme Council of Antiquities.
22 Egyptian Antiquities Information System.
23 È stato creato uno shapefile che contiene 193 records, tanti quanti sono i siti di cava analizzati; i diversi campi contengono le
informazioni necessarie per identificare e descrivere i vari paesaggi di cava.

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