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È possibile comunque affermare che in generale tutti i centri antichi in Italia sono                                                                            CAPITOLO 1
essenzialmente il prodotto del suolo dove sono realizzati (Fornaro et al., 1998).
Il reperimento dei materiali da costruzione da impiegare per gli interventi sul patrimonio edilizio
storico può risultare difficoltoso, non sempre infatti è possibile disporre nel mercato dei materiali
necessari e il prelievo mirato dalle cave storiche presenta alcune problematiche di base. In
primo luogo risulta necessario individuare i siti originari di estrazione, operazione che non
sempre si configura semplice e possibile anche in relazione ai processi di trasformazione del
territorio che in alcuni casi ne hanno cancellato le tracce, in secondo luogo il prelievo è
connesso a problematiche tecniche, amministrative ed economiche. I processi di
urbanizzazione spesso hanno celato i siti di cava più antichi rendendone difficile
l’individuazione, tuttavia non sono rari i casi di rinvenimenti di antiche cave in occasione di
importanti trasformazioni del territorio. La scelta di operare in siti estrattivi storici deve essere
calibrata in funzione della tutela dei siti stessi e delle testimonianze legate all’attività di cava
ancora visibili (tracce di lavorazione, vie di lizza, etc.), riattivare un sito estrattivo storico innesca
inevitabilmente problematiche legate all’iter autorizzativo. Appare importante evidenziare che
l’apertura di un sito estrattivo legato al prelievo di modeste quantità di materiale, non destinate
al mercato ma a specifici interventi, risulta poco sostenibile dal punto di vista economico.
Emerge la necessità di definire politiche e strumenti per gestire l’attività estrattiva quando
l’importanza del materiale è legata al significato che assume in relazione al recupero del
patrimonio culturale (Badino e Zavaglia, 2006).

1.5 I siti estrattivi di cava e i materiali storici nei Piani delle attività estrattive

L’analisi della disciplina dell’attività di cava ha mostrato che sono poche le Regioni che
prevedono all’interno della normativa di settore specifici strumenti atti a disciplinare il prelievo
dei materiali storici e a favorirne l’utilizzo negli interventi sul costruito storico. A fronte di un
mancato riconoscimento di tale esigenza nelle specifiche normative riferite all’attività di cava si
registra una sempre maggiore attenzione in tale direzione nei Piani delle attività estrattive;
l’esame di tali strumenti vigenti e in corso di redazione e approvazione in ambito nazionale ha
mostrato che il tema delle cave e dei materiali storici viene affrontato sia a livello regionale sia a
livello locale.
La Provincia di Pesaro e Urbino nel Programma Provinciale delle Attività Estrattive (PPAE,
2004), in considerazione della limitata disponibilità di materiale locale per gli interventi di
restauro, ha condotto uno studio dettagliato, che costituisce un allegato del PPAE, circa i
materiali impiegati nelle costruzioni del territorio provinciale e per ciascuno di essi ha
rintracciato gli antichi siti di estrazione. Il territorio è caratterizzato da una tradizione dell’utilizzo
della pietra, tuttavia recentemente si è affermato il frequente impiego di materiali provenienti da
altre regioni e soprattutto dall’estero quali Spagna, Jugoslavia, Cina e India divenuti più
competitivi del materiale locale. Un ostacolo alla valorizzazione dei materiali ornamentali e da

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