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tradizione estrattiva includendo le testimonianze tra i beni paesaggistici e tra i beni dentitari.                                                              CAPITOLO 1
Un’altra modalità per il riconoscimento delle cave storiche è rappresentata dall’inserimento dei
siti all’interno di circuiti culturali strutturati, le esperienze mostrano che i siti di cava trovano una
concreta possibilità di tutela e valorizzazione tramite l’inclusione negli ecomusei, nei parchi
archeologici e nei parchi tematici in genere, particolari occasioni in tal senso sono da ricondursi
all’istituzione dei parchi geominerari. Percorsi naturalistici, paesaggistici, geologici e culturali
includono i paesaggi di cava sfruttando in alcuni casi la possibilità di esaltare la ricostruzione
funzionale del legame che intercorre tra il luogo di prelievo e il costruito.
L’inserimento delle antiche cave all’interno dei parchi archeologici è una pratica che ha genesi
esemplari, due esempi significativi sono presenti nella Regione Sicilia. Il parco archeologico
della Neapolis di Siracusa, realizzato negli anni tra il 1952 e il 1955, sin dalla sua realizzazione,
ha incluso nel percorso archeologico anche le latomie, antiche cave di pietra attive dal V secolo
a.C.. Significativo è anche il caso del Parco archeologico di Selinute e Cave di Cusa che include
al suo interno sia i monumenti sia le antiche cave greche (VI – V secolo a.C.) dove furono
estratti i materiali in opera nei templi (Frulio, 2006).
Le cave coltivate per l’edificazione del Tempio romano di Antas (Comune di Fluminimaggiore,
Sardegna) sono situate a breve distanza dal tempio stesso, in buono stato di conservazione
costituiscono una significativa testimonianza della connessione diretta con l’edificato storico,
collegamento figurativo che diventa fisico attraverso un percorso tematico.
Non tutti i siti estrattivi di cava possono essere oggetto di tutela e di valorizzazione in relazione
alle dimensioni, allo stato di conservazione e alla localizzazione geografica. I casi di studio
esaminati mostrano che a fronte di positive esperienze sono importanti gli esempi di una
mancata tutela e conseguente definitiva scomparsa dei paesaggi estrattivi storici.

1.4 Cave e materiali storici

Le cave storiche rappresentano dei beni da tutelare e valorizzare quale testimonianza della
storia del costruito e del lavoro dell’uomo e un’importante risorsa da utilizzare soprattutto nei
processi di recupero del patrimonio storico costruito. I due approcci alla valorizzazione dei siti
estrattivi sono rappresentati infatti dalla valorizzazione culturale e dalla valorizzazione
produttiva, quest’ultima si concretizza nell’utilizzo del sito estrattivo per prelievi dedicati di
materiale finalizzato agli interventi di recupero del patrimonio architettonico storico. La
conservazione del patrimonio architettonico infatti genera un fabbisogno di materiale sia per gli
interventi di restauro sia per le prove di caratterizzazione tecnica non eseguibili sui materiali in
opera e utili per la definizione degli interventi conservativi.
Le metodologie per studiare le cave e i materiali storici prevedono due principali percorsi:
studiare il sito estrattivo storico per poi risalire, tramite la caratterizzazione del materiale e la
ricerca storica, all’impiego finale dello stesso; individuare le emergenze di carattere
archeologico, storico, architettonico per risalire successivamente al luogo del prelievo del

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