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2 SERVIZIO GEOLOGICO NAZIONALE - UFFICIO RILEVAMENTI E ANALISI DI LABORATORIO - SEZIONE DI GEOLOGIA MARINA

1. - PREM ESSA

     La cartografia geologica marina alla scala 1:250.000 si propone il rilevamento organico e
sistematico delle aree marine italiane allo scopo di fornire un quadro geologico semplificato ma
esauriente, tale da consentire un confronto con le situazioni geologiche osservabili in zone
adiacenti, siano esse a terra o in mare. Oltre a costituire un elemento per uno studio integrativo,
tale carta dovrebbe anche servire come base per pianificare ulteriori ricerche, mirate ad investigare
particolari problematiche da riportare a scale di maggior dettaglio.

     Più in generale con l'avvio di questo progetto cartografico si persegue un adeguamento alla
politica di gestione territoriale ed ambientale riguardante anche le aree marine, già operativa in altri
paesi europei. Definire in modo preciso ed adeguato quale tipo di cartografia standard "ufficiale"
debba essere utilizzato per rappresentare la geologia di un'area così estesa come quella dei mari
italiani non è certo impresa semplice. E' opportuno ricordare che per mari italiani si intendono
tutte le aree marine comprese fra la linea di costa del territorio nazionale italiano (isole comprese)
e le linee di mezzeria stabilite o riconosciute più o meno ufficialmente con gli stati confinanti
(Francia, Spagna, Tunisia, Libia, M alta, Grecia, Albania ed ex-Yugoslavia).

     Un aiuto rilevante per la realizzazione di questo progetto deriva dal fatto che si può fare
riferimento alle esperienze conseguite in questo campo da Servizi Geologici, Enti di altri paesi che
hanno avviato progetti similari a quello che si propone di elaborare anche per il nostro paese.

     Determinante è risultato effettuare un'ampia ed approfondita disamina ed analisi dei progetti
di cartografia geologica marina "ufficiale" realizzati o in corso di realizzazione in altri paesi,
prendendo in considerazione principalmente quelli di paesi molto attivi ed avanzati nel settore
della ricerca geologica marina e con una particolare attenzione fra questi e quelli di paesi europei.
Sono stati stabiliti rapporti particolarmente stretti, sia a livello informativo-conoscitivo che di
lavoro, con quegli Enti la cui attività nel settore cartografico marino è stata da noi valutata utile e
talvolta determinante per il progetto italiano. Si tratta in particolare del British Geological Survey
(BGS), del BRGM francese, dell'IFREM ER (Francia), dell'U.S. Geological Survey di Menlo Park
(U.S.A.), del Rijks Geologische Dienst (Olanda), dell'Instituto Tecnòlogico Geominiero de
Espana, dell'Hong Kong Geological Survey, etc.

     Quasi tutti i progetti a media scala (in genere 1:200.000-1:250.000), per lo meno quelli più
organici ed a più ampio respiro, prevedono la realizzazione per ogni foglio di carte sia geologiche
che geofisiche; in genere le carte geologiche sono almeno due: una che descrive le caratteristiche
geologiche (sedimentologiche e geomorfologiche) del fondo marino ed un'altra che delinea la
geologia del sottofondo evidenziandone soprattutto l'assetto strutturale e stratigrafico. Ciò
dipende dal fatto che in gran parte delle aree marine (es. piattaforme continentali, margini
continentali, bacini sui margini o profondi, piane batiali ed abissali) la sedimentazione è intensa e
continua nel tempo, per cui spessori anche di diverse centinaia o migliaia di metri di sedimenti
ricoprono i termini e le strutture geologiche più antiche. L'assetto geologico del fondo marino è
quindi indicativo solo dei processi geologici più recenti (in genere tardopleistocenico-olocenici).

     Per conoscere invece l'evoluzione geologica dell'area da tempi più antichi occorre riferirsi a
dati rilevati nel sottofondo marino. Naturalmente lo stesso problema si presenta anche per la
maggior parte delle aree marine italiane che sono caratterizzate da ampie zone di piattaforma
(M are Adriatico, Canale di Sicilia, Arcipelago Toscano) e di scarpata continentali.

Fra i vari progetti di cartografia marina che abbiamo analizzato e discusso ci è parso opportuno
per il nostro lavoro tenere come principale punto di riferimento e di esempio quello del British
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