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CARTA GEOLOGICA DEI MARI ITALIANI 1:250.000- GUIDA AL RILEVAMENTO 3

Geological Survey, che ci fornisce quasi un progetto guida. Si tratta di un progetto cartografico
avviato negli anni '60 ed ormai quasi completamente realizzato, che con circa 110 fogli (85 quelli
marini) alla scala 1:250.000 copre tutta la piattaforma continentale del Regno Unito, alcune aree
della scarpata superiore atlantica e gran parte dell'area del M are del Nord.

     Quest'ultima parte (più il Canale della M anica) è stata realizzata in collaborazione con i
Servizi Geologici degli altri paesi rivieraschi (Francia, Belgio, Olanda e Norvegia).
Per ogni foglio sono prodotte fino a cinque carte (tre a carattere geologico e due a carattere
geofisico), segnatamente:

           - Sea bed sediments (riferita al fondo marino)
           - Quaternary geology (riferita ai sedimenti quaternari del sottofondo marino)
           - Solid geology (riferita ai termini geologici del sottofondo marino pre-quaternari)
           - Aeromagnetic anomaly
           - Bouguer/free air gravity anomaly.
Le carte sono basate sulla proiezione Universale Trasversa di M ercatore (UTM ), Zona 29,
M eridiano Centrale 9°W, Orientamento Europeo 1950 (ED50) ed Ellissoide Internazionale; il
taglio dei fogli è di 1° in latitudine e di 2° in longitudine.
         Fra i progetti cartografici analizzati si tratta di quello più complesso ed organico, molto
ben progettato e coordinato sia a livello nazionale che internazionale, con l'apporto determinante
sia del settore privato (industria mineraria) che di quello della ricerca universitaria. Lo standard
qualitativo è eccellente sia dal punto di vista dei contenuti geologici che dal punto di vista della
loro rappresentazione grafica. Pur non esistendo una precisa normativa scritta, i risultati, anche
quelli grafici, sono piacevolmente uniformi nei vari fogli, soprattutto nelle carte relative al fondo
marino ed ai sedimenti quaternari. Si nota tuttavia una notevole elasticità per quanto riguarda la
rappresentazione dei caratteri geologici di un'area: gli autori infatti hanno ampia libertà di scelta a
questo riguardo sulla base dell'entità e del tipo di dati in loro possesso (enormemente variabili in
aree marine) e delle principali caratteristiche geomorfologiche, sedimentologiche e geologiche
dell'area. Un altro aspetto positivo del progetto è che esso si è venuto man mano adeguando nel
tempo al rapido evolversi delle metodologie e delle tecniche di rilievo geologico e geofisico in mare
ed al conseguente incremento delle conoscenze geologiche nelle aree marine.
Tutti i dati di navigazione, di campionatura, di output cartografici, di sismica a riflessione
multicanale, di magnetometria, di gravimetria, etc. sono stati acquisiti in forma digitale; pertanto
la loro conservazione ed elaborazione sono di tipo informatico.
         Il programma di cartografia geologica marina ha infatti dato luogo alla creazione di una
cospicua e funzionale banca dati geologici e geofisici marini, gestita direttamente dal British
Geological Survey, che attualmente costituisce un punto di riferimento indispensabile ed
obbligato per tutti coloro che intendono svolgere attività di ricerca di qualsiasi tipo (dall'applicata
a quella di base) nei mari che circondano il Regno Unito. Il programma cartografico britannico alla
scala 1:250.000 è l'unico progetto di cartografia geologica marina sistematica in via di
realizzazione da parte di questo paese. Non esistono progetti di tipo sistematico o standard a
scala più dettagliata. Ciò vale anche per i programmi cartografici marini dei Servizi Geologici o
degli Enti degli altri paesi che abbiamo esaminato ed analizzato, ad eccezione della carta geologica
marina della Baia di Hong Kong. A seguito della produzione della sua serie di carte al 250.000, il
BGS sta pubblicando una serie di rapporti regionali, diretti
sia a studiosi che studenti, che costituiscono un’introduzione ideale alla geologia delle aree

marine del Regno Unito. Questi rapporti utilizzano i dati BGS, quelli commerciali resi disponibili
e tutte le informazioni pubblicate. Ogni rapporto sintetizza la geologiadi un'area della
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