Page 46 - Brighetti1979
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registra in Corsica, ove si assiste ad un generale regresso (THIBAULT com. pers. 1980).
      Sulle coste nord-Africane (Tunisia) la nidificazione accertata in tempi storici (I.

Zembretta) non è stata successivamente confermata, anche se la regolare presenza di
individui in periodo riproduttivo la rende ancora possibile (DELEUIL 1958; ERARD et alii
1967; JARRY 1969; BRICHETTI Ìned.).

       Resti sub-fossili sono stati rinvenuti, anche recentemente, nell'Isola di Tavolara
(Sardegna nord-orientale) e più genericamente in Liguria (I. Palmaria) (REGALIA 1907;
MAYAUD e ScHAUB 1950; MoLTONI 1971).

       Pochissime sono le informazioni note sulla biologia riproduttiva di questa specie
nel nostro paese. Per l'Isola di Capraia si ricordano due pullus un 6 giugno ( ARRIGONI
e DAMIANI 1911-12); per la Sardegna (I. Tavolara) un pullus un 16 giugno (MoLTONI
1971); per le Isole P'elagie un pullus di circa 15 giorni un 12 maggio e due uova un
lO marzo (MoLTONI 1970); per le Isole Tremiti un pullus di qualche giorno un 25
maggio (CECCONI 1906); per la Corsica un pullus un 9 maggio ed uova incubate un 2
WHITEHEAD, 1885; JoURDAIN, 1912); per le Isole Maltesi l'inizio delle disposizioni
è dato per la fine di marzo-primi di aprile (fino alla metà del mese) (SULTANA et alii
1975; BANNERMAN e VELLA-GAFFIERO 1976; SULTANA e GAUCI 1970). Per un'isoletta
dell'Arcipelago Toscano due uova in avanzato stato di decomposizio;.e un l 0 luglio
(BRICHETTI e CAMBI 1979).

      MOVIMENTI. Relativamente migratrice, compie movimenti pm o meno regolari e

sensibili a seconda delle zone e delle annate, da febbraio a metà marzo e da fine luglio
a metà settembre; tali spostamenti sono condizionati a volte da burrasche, correnti mari-
ne, migrazioni di pesci, etc. e coincidono con l'arrivo degli individui alle colonie di nidifi..
cazione e con il loro successivo abbandono.

       In ogni parte dell'areale si dimostra evidentemente più sedentaria della Berta mag·
giore e più incline di solito a dispersioni giovanili o post-nuziali e ad erratismi invernali,
lungo le coste del continente e presso le isole. Normalmente i gruppi stazionano a
qualche chilometro dai litorali e, a differenza d~lla Berta maggiore che si incontra rego-
larmente al largo, non vengono osservati in mare aperto. A tutti sono noti gli sposta-
menti giornalieri alla ricerca del cibo della portata anche di qualche centinaio di
chilometri.

      Al sud ed in Sicilia è attualmente considerata meno numerosa della Berta maggiore
e, come questa, più frequente e regolare nel periodo primaverile (SoRCI et alii 1971;
MASSA 1976). Grossi branchi vengono regolarmente segnalati al largo di isole circuiTI-
Siciliane (Pantelleria, Pelagie), dalla primavera all'autunno (CAMBI com. pers. 1979;
BRICHETTI ined.). Anche vecchi AA. asserivano che questa specie era molto frequente
nel Canale di Sicilia. Nell'agosto 1890 parecchie migliaia furono osservate presso le
Isole Pelagie (GrcLIOLI 1907); nello Stretto di Messina vecchie indicazioni la considera-
vano straordinariamente abbondante, soprattutto nel mese di giugno e nei giorni di
grecale; interessanti erano le osservazioni sui movimenti nello Stretto che ved~vano
sfilare, a partire dal pomeriggio e fino al tramonto, vari gruppi in direzione « del faro "
(nord) e che, a detta dei pescatori, cessavano nel mese di agosto ( ANGEr"INI in GicLIO'"I
1889). Successive osservazioni effettuate nel giugno e luglio 1943 denotavano, nelle
prime ore del mattino, movimenti frettolosi in direzione sud e quindi apparentemente
contrari ai precedenti; si suppose che gli individui delle colonie del Mar Tirreno si
portassero nel corso della giornata verso territori di alimentazione posti più a sud, nel
Mar Ionio (JANY 1959). Ecco come i vecchi dati potrebbero riferirsi a veri e propri
viaggi di ritorno verso i luoghi di riproduzione.

       I movimenti che si notano dopo la stagione delle cove interessano tutto il basso
bacino del Mediterraneo, sia verso est fino al Mar Nero (ove si registrano anche enormi
passaggi giornalieri di individui alla ricerca del cibo), che verso ovest fino alla Isole
Baleari ed allo Stretto di Gibilterra (ma in misura piuttosto ridotta). Questa sottospecie
non pare uscire dal Mediterraneo.

       Nell'alto Adriatico gruppetti più o meno numerosi vengono regolarmente segnalati
al largo delle coste Friulane (Golfo di Trieste) e più scarsamente in quelle Venete
(Golfo di Venezia) (PERCO e BENUSSI com. pers. 1979). Tali presenze, più massiccie

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