Page 45 - Brighetti1979
P. 45

dovrebbe essere « du type foncé yelkouan, très proche de mauretanicus "· Dati recentissi-
mi indicano che la specie si riproduce forse in una sola località e che risulta in regresso·
(THIBAULT com. pers. 1980).

      Per il medio Adriatico vi sono dati generici per le Isole Tremiti (MOLTONI 1957 h;·
DI CARLO 1963, 1966 b), ove la nidificazione della specie era già nota in tempi storici
( CECCONI 1906; GIGLIOLI 1907) e certamente anche nell'antichità, quando le due berte
erano genericamente chiamate Avis diomedea. Nel gruppo questa risulta essere in appa·
renza la specie più comune; un branco di 200-300 fu osservato nel marzo 1964 e di
oltre 150 nel luglio 1963 (DI CARLO 1963, 1966 b). E' da tenere presente che gli abitanti
delle isole Tremiti chiamano « Arderie " le Berte maggiori e « Diomedee " le Berte
minori (MOLTONI 1957 b).

       Numerose colonie esistono nelle isole ed isolette della costa della vicina Jugoslavia
(Dalmazia, Quarnero) (KRPAN 1965, 1970; MATVEJEV e VASIC 1973; STROMAR 1975);
nell'alto Adriatico (Quarnero) la specie viene altresì notata regolarmente in primavera
ed estate (BERNHAUER 1957; RUCNER 1957; LOVRIC 1971; BRICHETTI ined.).

       Come si rileva dalla cartina la situazione delle popolazioni nidificanti nell'intero
territorio è ancora molto confusa, soprattutto per la Sardegna, la Corsica e per alcune
isolette dell'Arcipelago Toscano. La mancanza di specifiche ricerche e l'inaccessibilità
delle colonie e di molte delle stesse piccole isole rocciose al largo non contribuiscono·
certamente ad aumentare la conoscenza di questa ed altre specie strettamente pelagiche.
Verosimilmente un buon numero di luoghi di nidificazione attendono di essere visitati
e studiati (regolari e frequenti sono infatti gli avvistamenti di branchi in periodo ripro-
duttivo nei pressi di ambienti adatti).

       Data l'attuale situazione risulta molto arduo stimare, anche solo approssimativamente,
la consistenza globale delle coppie nidificanti nel paese e h loro dinamica ; presumibil-
mente gli effettivi dovrebbero essere inferiori di circa il 40/60% di quelli di Calonectris
diomedea.

       Tra i vari fattori che incidono negativamente sul ciclo riproduttivo e sulla stessa
presenza delle colonie, ricordiamo il disturbo turistico, il prelievo di uova e pullus per
scopi alimentari e di collezionismo, la coabitazione con il Ratto ( Rattus sp.), con il Gab-
biano reale ( Larus argentatus) e con cani e gatti rinselvatichiti. Gli stessi inquinamenti
marini possono produrre danni, anche se la specie compie spostamenti notevolissimi alla
ricerca di nuovi territori di alimentazione. Per la sua taglia minore e per il becco meno·
robusto cade sovente vittima di predatori e di rapaci (verosimilmente Falco p2regrinus).
come riscontrato dall'esame dei resti rinvenuti in varie isole (MOLTONI 1957 h; DI CARLO
1963; MoLTONI 1971; FERNANDEZ 1979). Non è escluso che in determinati luoghi (carenti
di cavità e spaccature) esista una diretta competizione con la più grossa Berta maggiore
nell'occupazione dei siti di nidificazione (nelle Isole Greche è provata la paci'ìca coabita-
zione). Nelle Isole Tremiti venne prospettata l'ipotesi che alcuni individui fossero stati
uccisi dalle stesse Berte maggiori (DI CARLO 1963). Nelle Isole Maltesi (Filfla) il bom-
bardamento militare produceva fino a qualche anno fa seri danni alle colonie (SuLTANA
e GAUCI 1970).

       Al contrario di una certa utilità per la deposizione dell'uovo risultano le tane dei
Conigli selvatici (Oryctolagus cuniculus).

       Recentemente è emerso che un danno rilevante ed inaspettato viene provocato dalle·
reti da pesca in funzione in acqua, specialmente da quelle più moderne in nylon; nella
vicina Francia (costiera Provenzale) si pensa che centinaia di individui all'anno, in
particolare in primavera, rimangano impigliati e muoiano miseramente; quello che mera-
viglia è anche la profondità alla quale tali reti vengono tese (da 20 a 30-50 metri), si da
desumere che gli individui peschino in lunghe immersioni (BESSON 1973). Al contrario
pare che gli individui della ssp. tipo ( puffinus) non incappino nelle reti, anche a causa
dell'abitudine di cibarsi più al largo (BouRNE 1973).

       Nella vicina Francia mediterranea la specie appare in declino come nidificante ed
alcune isole sono state recentemente disertate ; solo pochissime coppie si riproducono
ancora irregolarmente negli abituali luoghi, ove per altro si assiste ad un aumento della
Berta maggiore (YEATMAN 1976; FERNANDEZ 1979). Una situazione quasi analoga si

126-
   40   41   42   43   44   45   46   47   48   49   50