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aumentando, interessando anche aree di valore naturalistico, come Riserve e A.M.P. E’
stato evidenziato che quest’alga è in grado di occupare tridimensionalmente lo spazio:
questo fa si che le sue fronde rappresentino uno schermo alla luce per le altre specie algali.
Inoltre C. racemosa produce metaboliti secondari tra i quali la caulerpenina che è coinvolta
nella difesa chimica di quest’alga contro la pressione esercitata dagli erbivori e all’interno
della struttura della competizione interspecifica. Quest’alga infestante, essendo ubiquitaria
ed avendo una dinamica di invasione elevata, è stata in grado di colonizzare tutti i biotopi
della frangia infralitorale siciliana: ambienti fotofili, sciafili, substrati duri, matte morta di
P. oceanica.

Fig. 4. Prima segnalazione di Caulerpa racemosa in Libia (freccia nera) e successive
segnalazioni in Mediterraneo. Modificato da Klein e Verlaque 2008

MORFOLOGIA
        Nella famiglia delle Caulerpaceae, il tallo è composto da un ramo principale,

ingrossato all’apice, che fa penetrare il rizoide incolore, normalmente non visibile, nel
terreno. Gli stoloni possono svilupparsi considerevolmente, formando una fitta rete. Il
ramo principale porta gli assimilatori, fronde erette di aspetto molto diverso nelle diverse
specie. Il tallo, sprovvisto di pareti trasversali, è riempito all’interno da numerose
“travette” o trabecole, che servono da supporto.
C. racemosa presenta lunghi stoloni e ramoscelli rizoidali rivolti verso l’alto. Rametti
eretti, spesso ammucchiati sugli stoloni, lunghi da uno a pochi centimetri, semplici o
biforcati, ricoperti da ramoscelli brevi a forma di clava o anche rotondeggianti, così che le
fronde appaiono come grappoli d’uva di colore verde brillante molto intenso. Questa
specie è una delle più variabili nel suo genere (Figg.1 e 5).
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