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Fig. 6.1 – Serie di idoletti dipinti (Grotta di Cala del Genovese)
Fig. 6.2– Serie di idoletti dipinti ai bordi di immagini di pesci (Grotta di Cala del Genovese).
Nei secoli successivi il tonno era simbolo di importanti città e comunità
costiere: lo si trova in più riprese raffigurato sulle monete da Fenici, Greci e
Romani i quali lo percepivano come un importante dono della natura, nonché
fonte di ricchezza e sostentamento 121 . Era un animale a cui era dato onore e
rispetto e nell’immaginario collettivo dei Greci trovava collocazione al fianco di
figure eroiche e gli era data pari dignità di quella tributata ai guerrieri che senza
paura per la propria sorte si gettavano nella mischia della battaglia 122 . Preghiere e
riti propiziatori indirizzati al tonno sono riscontrabili anche in quest'epoca, si veda
a titolo esemplificativo i riti magico-simbolici verso Demetra e Kore in cui un
agnello veniva sgozzato e il suo sangue fatto sgorgare in mare 123 . Vari autori greci,
(Eliano, Filostrato, Oppiano) scrivendo della pesca al tonno, omettono la fase della
mattanza, ciò è indice di come questa pratica fosse sentita al pari di una terribile
121 Cadice, Cizico, Bisanzio. Vedi pp 27-35 della presente trattazione
122 G. Mastromarco «La pesca del tonno nella Grecia antica: dalla realtà quotidiana alla metafora
poetica.» … cit. pp. 122-123
123 V.P. Li Vigni e S. Tusa. « Il lavoro del mare lo Stabilimento Florio di Favignana»... cit. p. 71
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