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Una discrepanza in quest’ultima linea di pensiero, quella che punta il dito
sulla distorta percezione cibo/animale, era però generata dall’atteggiamento
spregiudicato dell’industria ittica giapponese, infatti la religione shintoista,
prevede l’attribuzione di un’entità spirituale anche ad oggetti ed animali, il che si
traduce in un generale rispetto del popolo nipponico verso tutti i doni della
natura, in particolare quelli che racchiudono in se una lunga tradizione.
Atteggiamento religioso che ,secondo questa tesi, avrebbe dovuto non permettere
la dissociazione del cibo (sushi/sashimi) dallo straordinario pesce da cui ha
origine e di conseguenza essere stimolo per una presa di posizione verso la
salvaguardia del Bluefin.
Dopo una più approfondita indagine, è emerso che in realtà il consumo di
sushi/sashimi è da farsi risalire più o meno agli anni quaranta, in concomitanza
con l’occupazione americana. In questo periodo l’influenza occidentale sulla
cultura nipponica era molto forte, al punto da spingere i giapponesi ad
occidentalizzare la loro dieta ed ad accettare la rossa e grassa carne del tonno, che
prima d’allora era un pesce non gradito dalla cucina locale. Non solo, sembra
infatti che l’utilizzo del Bluefin nella preparazione del sashimi sia stato incentivato
dai dirigenti delle compagnie aeree cargo per avere un carico fisso durante i loro
viaggi di ritorno dalla Costa Est degli Stati Uniti a Tokio 124 .
Quest’ultima breve nota fa rientrare perfettamente la discrepanza
giapponese nello schema delineato da questo capitolo e rafforza anzi, la
convinzione che, l’indiscriminato sfruttamento di questa “risorsa” in un contesto
globale di generale disinteresse (ad esclusione del lato economico), sia da
ricondurre alla distorta percezione che la quasi totalità delle persone nel mondo
hanno di questo pesce.
124 “After World War II, with the American Occupation and the influx of Western culture into Japan, the Jap-
anese began eating a more Westernized diet, including red meat and fattier cuts of it, which paved the way for
the acceptance of tuna and toro in more recent decades in both Japan and the West.
But the current bluefin fad—Atlantic bluefin in particular—remains a historical anomaly, and one partly man-
ufactured deliberately, for corporate profit. During the heyday of Japan’s export economy, Japanese airline
cargo executives promoted Atlantic bluefin for sushi so they’d have something to fill their planes up with on
the flight from East Coast US cities back to Tokyo”
T. Corson. «The Sushi Concierge». 2009/2014: http://sushiconcierge.tumblr.com/post/435517104/the-
surprising-history-of-tuna-in-japan.
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