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Conclusione


                          Alla luce di questa ricerca si può affermare che attraverso l’antichità e fino

                   al  1950,  è  stato  il  tonno  ad  influenzare  l’uomo.  Fonte  di  cibo,  motivo  di

                   aggregazione e foriero delle prime attività umane organizzate nella preistoria, il
                   tonno fu trampolino di partenza, anzi di più, ragione della spinta esplorativa dei

                   Fenici,  stimolo  per  i  popoli  di  quelle  epoche  a  raffinare  le  tecniche  di
                   conservazione,  di  pesca  e  navigazione,  fondamento  delle  prime  attività

                   commerciali e, di conseguenza, corresponsabile della diffusione della cultura nel
                   Mediterraneo.  Fu  una  ricchezza  eccezionale,  provvidenziale,  un'indispensabile

                   fonte  di  sostentamento,  un  animale  che  stimolava  la  curiosità  e  l’ingegno  per

                   raffinare  le  tecniche  di  pesca  ad  esso  rivolte  e  a  cui  si  restituiva  rispetto  e
                   venerazione. Rispetto, che persisterà nel successivo percorso attraverso la civiltà

                   Greca  e  Romana  fino  al  Medioevo.  Quest'ultimo  fu  un  periodo  buio  per  tutti  i
                   prodotti del mare, ma non in Sicilia dove  il tonno, continuò ad essere  il centro

                   delle  attività  sociali  costiere,  dell’identità  culturale  e  base  della  prima  maggiore
                   industria locale.


                          A partire dalla metà del XX secolo si assiste, com'è stato mostrato, ad un

                   mutamento e le parti si invertirono, iniziò l’influenza dell’uomo nei confronti del
                   tonno. Durante questa analisi, si evince che la pesca industriale, l’appertizzazione

                   e  l’industria  conserviera,  in  aggiunta  all’insaziabile  ricerca  del  profitto  nella
                   società  contemporanea,  hanno  creato  il  meccanismo  economico  responsabile

                   dell’indiscriminato  saccheggio  di  quella  che  purtroppo  è  diventata  solo  una
                   commodity spersonalizzata, una risorsa da sfruttare, una fonte di proteine di facile

                   accesso  e  consumo,  un  cibo  economico  o  di  tendenza  completamente  snaturato
                   dalla sua originale nobile forma.


                          Le  implicazioni  di  un’eventuale  scomparsa  del  tonno  sono  enormi,  gli

                   equilibri  biologici  di  tutti  gli  oceani  subirebbero  gravi  ripercussioni  di  entità

                   difficilmente immaginabile, ripercussioni che avrebbero pesanti risvolti anche su
                   noi  esseri  umani.  Sarebbe  davvero  grave  che  il  “responsabile”  della  diffusione

                   della cultura nel Mondo occidentale diventasse, con la sua  scomparsa, la  prima
                   scintilla di un cammino la cui fine è la fine di quella stessa cultura.



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