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25 metri alternandosi a biocenosi fotofile di substrato duro nei tratti di mare meno
profondi (GIACCONE et al., 1972; GIACCONE e SORTINO, 1974).
Inoltre il moto ondoso, le correnti e gli scarsi insediamenti antropici limitano lo
sviluppo dei popolamenti nitrofili e galenofili che per lo più si rinvengono solo in
prossimità delle strutture portuali di Favignana, maggiormente popolata ed
interessata da un traffico marittimo più intenso (GIACCONE e SORTINO, 1974).
L’idrodinamismo e le sue conseguenze sulla penetrazione della luce e sulla
sedimentazione causano nell’infralitorale un’elevata frammentarietà nei
popolamenti fotofili e sciafili (GIACCONE et al., 1972; GIACCONE e SORTINO,
1974).

Favignana, con la sua superficie di 19,38 Kmq, è la più grande fra le isole Egadi.
Costituita da terreni di natura carbonatica, l’isola, dal punto di vista
geomorfologico, è caratterizzata da due ampie spianate d’abrasione marina del
Pleistocene superiore. Le spianate sono separate da una dorsale mesozoico-
terziaria che si allunga in direzione N-S nella quale affiora la successione calcarea
che, raggiungendo la quota massima di 302 metri, costituisce il monte Santa
Caterina (AGNESI et al., 1993).
 La spianata occidentale, chiamata “Il Bosco”, insiste sulle successioni carbonatiche
mesozoico-terziarie ed è ricoperta da conglomerati cementati tirreniani, sabbie
eoliche e depositi colluviali ed eluviali. “La Piana”, ossia la spianata orientale, è
costituita da arenarie calcaree, fossilifere, stratificate in grossi banchi e attribuite al
Pleistocene inferiore.Questo settore dell’isola per molti decenni è stato interessato
da un’intensa attività estrattiva: mediante cave a fossa, infatti, venivano prelevati
ed esportati conci di arenaria, ”Pietra di Favignana”, per l’edilizia (MALATESTA,
1957; AGNESI et al., 1993).
La costa appare frastagliata e caratterizzata dall’alternarsi di falesie e ripe
d’erosione. Quasi ovunque è presente una piattaforma di abrasione attuale.
I fondali sono prevalentemente rocciosi, ad eccezione della parte meridionale ed
orientale della Piana che presenta, sia sulla battigia che in vasti tratti di mare,
sabbie medio-fini derivanti dall’erosione del tufo. La facile erodibilità della
piattaforma di Favignana dà luogo ad un sedimento ottimale per l’insediamento e
la crescita delle angiosperme marine quali Posidonia oceanica.
Lungo tutto il perimetro dell’isola, i primi metri di profondità sono caratterizzati da
una fascia, più o meno estesa, di biocenosi fotofile cui segue una vasta area, che si

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