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La “World Conservation Union” (1988) definisce area marina protetta “qualsiasi
area della fascia intertidiale o subtidiale, unitamente all’acqua che la ricopre, alle
associazioni di flora e fauna e alle sue caratteristiche storico-culturali, tutelata dalla
legge o mediante altri strumenti efficaci atti a proteggere l’ambiente in essa incluso
o parti di esso”
Un’AMP è dunque un’area in cui insistono determinati vincoli ed in cui le attività
antropiche sono ridotte e proibite in alcuni casi.
L’esistenza di vincoli nell’utilizzo, però, è solo apparentemente un limite allo
sviluppo, poiché favorisce l’acquisizione di tecnologie e di metodi di crescita
compatibili con l’ambiente e perciò sostenibili anche nei tempi lunghi.
Un esempio evidente è riscontrabile nell’ambito della pesca: l’esistenza di forme di
tutela per le aree di riproduzione e reclutamento, in cui viene esclusa, totalmente o
in alcune forme, la pesca commerciale, ha importanti conseguenze sulla pescosità
delle aree circostanti. Evitando, infatti, lo sfruttamento eccessivo, in date zone e
fasi di crescita, si incrementano la densità e la taglia media degli individui e si
fornisce alla risorsa il tempo di rinnovarsi (BELL, 1983; GARCIA RUBIES e ZABALA,
1990; FRANCOUR, 1994; DUFOUR et al., 1995; HARMELIN et al., 1995; PLANES et
al., 2000).
Le aree marine protette possono diventare così dei veri e propri serbatoi naturali di
specie, capaci di mantenere popolazioni satellite, che da questi dipendono per la
ricolonizzazione periodica (dinamica source-sink), e da cui può ripartire la
colonizzazione d’aree circostanti che si trovino in condizioni ambientali peggiori.
Se correttamente gestite, le aree marine protette costituiscono uno dei più efficaci
strumenti di conservazione disponibili.
L’istituzione di un’AMP riveste un ruolo strategico nell'ambito della gestione degli
ambienti marini e si prefigge una serie d’intenti fra i quali:
• mantenimento e accrescimento della diversità specifica;
• specifica protezione di aree critiche o ad alto tasso di endemismi;
• prevenzione dei fenomeni di sovrasfuttamento;
• protezione ed incremento dell’abbondanza di specie commerciali;
• promozione dell'uso sostenibile delle risorse e sviluppo socio-economico-
culturale compatibile con le esigenze di protezione e salvaguardia del patrimonio
naturale (GUBBAY, 1995).
Dimensioni, forma e strategia d’attuazione in ogni AMP sono funzione degli obiettivi
primari che la stessa s’impone (AGARDY, 1995) ed è necessario che questi siano

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