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antropica che l’isola ha subito nel corso degli ultimi decenni. I sistemi umano-rurali
costituiscono circa il 3,5 % del territorio. Circa i 2/3 dell’isola risultano oggi connotati da
prateria annua, perenne e gariga, talora arricchita dalla presenza piccoli lembi isolati di
macchia in corrispondenza degli impluvi. Le aree a maggior grado di naturalità sono quelle
caratterizzate dalle comunità che vivono a ridosso della linea di costa, adattate a tollerare il
costante rimaneggiamento delle spiagge sabbiose e/o il pesante e costante influsso
dell’aerosol marino.
Linosa (SIC - ITA 040001) ha una superficie di 5,43 km², è situata al centro del Mar
Mediterraneo a 160 km a sud della Sicilia e 160 km a est della Tunisia, e dista 42 km a NE
da Lampedusa. Linosa è di origine vulcanica e il suo edificio si erge a partire da
millecinquecento metri di profondità.
Le sue origini sono relativamente recenti: secondo studi geologici Linosa dovette emergere
durante il Quaternario antico e deve la sua origine alle eruzioni avvenute lungo la linea di
frattura che corre tra la costa est della Sicilia e il litorale di Tunisi.
La sua attività eruttiva risale al Pleistocene, ipotesi avvalorata dall'età dei fossili presenti nei
tufi stratificati della parte est del Monte di Ponente.
Sembra che il medesimo asse vulcanico abbia dato origine, grazie a un vulcanismo
fondamentalmente alcalino, all'isola di Pantelleria, la cui porzione emersa rappresenta il
culmine di strutture sottostanti molto più imponenti. I crateri vulcanici sono tuttora ben
evidenti: al centro dell'isola, basso e ampio (600 metri di diametro), si estende il cratere
principale, la Fossa del Cappellano, fittamente coltivato. Attorno troviamo altri tre coni:
Monte Vulcano (195 m), Monte Rosso (186 m), Monte Nero (107 m), ed un piccolo cratere
di 50 m alle pendici di quest'ultimo. L'attività eruttiva dall'ultimo cratere (il più piccolo) è
terminata circa 2500 anni fa. Attualmente l'isola è quiescente.
Le precipitazioni medie annue sono di circa 458 mm. La stazione di Linosa mostra una
temperatura media annua pari a 20,2 °C; la temperatura si mantiene entro valori compresi
tra 14,2 °C nel mese di gennaio (in cui può scendere sino a 7,0 °C), e 27,2 °C nel mese più
caldo (agosto).
Nonostante le ridotte dimensioni, il paesaggio presenta un’estrema complessità; le aree
fortemente antropizzate si aggirano intorno al 4,5%; oltre il 13% del territorio considerato è
connotato da colture agrarie; tuttavia quasi il 20% del sito coincide con colture
abbandonate nel recente passato. Su gran parte del territorio si rilevano discreti livelli di
naturalità. Particolare rilievo mostrano gli aspetti di macchia; le praterie annue e perenni e le
comunità psammofile legate ai substrati sabbiosi incoerenti appaiono piuttosto circoscritti.
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