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232                       X. 9. La musica di tradizione orale




                                                       puliari), assunto quale emblema
                                                       dell’intera azione rituale (frequente
                                                       denominazione alternativa è infatti
                                                       Tuppi-tuppi). Un uomo, una donna
                                                       e un bambino impersonano i sacri
                                                       personaggi e, scortati dalla banda,
                                                       si recano presso l’abitazione della
                                                       famiglia che ha preparato la “ta-
                                                       vola”, dove già numerosi sono i fe-
                                                       deli in attesa. Qui, davanti all’uscio
            Fig. X.66. Salemi 2011. Declamazione delle “Parti”  sprangato, la banda attacca l’Inno
            di san Giuseppe [foto di Francesca Chimento]
                                                       eucaristico come preludio alla re-
            cita, aperta da Giuseppe che declama alcune strofe lamentando la gran fatica sostenuta
            per giungere a Betlemme. Dall’interno risponde la padrona di casa cantando l’ultimo
            distico pronunciato dal Santo: E chi ffari un sàcciu ancora, / l’unu e ll’àutru assai
            m’accora. Prende quindi la parola la Madonna, che a sua volta declama alcune strofe
            destinate a consolare lo sposo afflitto. Di nuovo dall’interno si ode la donna che intona
            il distico conclusivo: Cori rranni, spusu miu, / accussì voli lu nostru Ddiu. San Giu-
            seppe a questo punto bussa alla porta e si svolge il seguente dialogo in forma recitata
            (inframmezzato da brevi spostamenti ritmati dal tamburo):


                  DONNA (da dentro)
                  Cu è?

                  SAN GIUSEPPE
                  Semu tri ppòviri piddirini e ccircamu rricòviru ppi stasira.

                  DONNA (da dentro)
                  Ma chi rricòviru, chi rrisettu, la me casa unn’è lucanna!

                  La Sacra Famiglia si allontana dall’uscio e fa un breve giro cadenzato dal ritmo
               del tamburo, per riportarsi infine davanti alla casa.

                  SAN GIUSEPPE
                  O àncili, arcàncili, chirubini, sirafini, intirciriti Ggesù pi nnui!

                  Riecheggia ancora il tamburo, finché il Patriarca non bussa un’altra volta.
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