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"difetto di motivazioni scientifiche e per non aver tenuto conto degli interessi delle comunità
locali". Successivamente l'Assessorato Temtono e Ambiente ha fatto appello al Consiglio di
Giustizia Amministrativa di Palermo (C.G.A.), con protocolli no 136811994 (contro Spartà
Girolamo) e no 140011994 (contro il Comune di Favignana). Tuttavia con decisioni no 350 (per il
Comune di Favignana) e no 351 (per Spartà Girolamo) del 18-10-1996, il ricorso è stato respinto.

    Nell'anibito di una revisione del Piano delle Riserve Naturali della Sicilia, il C.R.P.P.N.
(Centro Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale), sulla spinta di diverse associazioni
ambientaliste, ha presentato una riproposizione dell'area protetta, per superare i difetti di
motivazione riscontrati dal TAR e riconoscere all'Isola di Marettimo l'importanza scientifica che
in realtà detiene. Peraltro va aggiunto che, a seguito delle direttive CE nno 92/43 e 741409, l'isola
è stata inserita dall'UE nell'elenco delle aree protette della Sicilia (G.U.R.~;no 57 del 15-12-
2000), quale SIC (Sito di Interesse Comunitario) e ZPS (Zona a Protezione Speciale).

    L'area, infatti, oltre a costituire I'habitat di diverse specie animali e vegetali endemiche,
riveste un ruolo di primo piano per la fauna ornitologica, essendo punto cruciale nella rotta di
diversi uccelli migratori e sito per la nidificazione per diverse specie rare e vulnerabili, quali ad
esempio l'Uccello delle Tempeste (Hydrobatespelagicus).

    L'importanza naturalistica dell'isola viene ulteriormente confermata anche da recenti studi

sulla flora lichenica (NIMISet al., 1994), i quali riferiscono della presenza di ben 291 taxa - di cui

278 funghi lichenizzati e 13 funghi lichenicoli non lichenizzati - entità biologiche che si
aggiungono al già ricco e diversificato patrimonio di Marettimo. In particolare, oltre a diverse
specie di particolare interesse fitogeografico, vengono descritte alcune specie nuove, come
Caloplaca adelphoparasitica Nimis & Poelt, Caloplaca limoizia Nimis & Poelf Dirina cyclosora
Poelt & Nimis, Tlzelocarpon macclziae Nimis, Poelt & Puntillo, ecc.

    E' chiaro che l'istituzione di un'area protetta nell'isola dovrebbe garantire una conciliazione
fra la conservazione del temtorio e le attività socio- economiche, fra le quali sono attualmente
prevalenti la pesca e il turismo. Poco diffusa è invece la pastorizia, considerando che si tratta di
un centinaio di capi fra ovini, caprini e alcuni asini; su questa base, il carico di bestiame sull'isola
non appare eccessivo, ma lo diviene se si prende in considerazione anche l'alta numero di grandi
erbivori d'origine alloctona che si sono riprodotti eccessivamente e il cui unico mezzo di
controllo è la caccia. In particolare ci si riferisce ad un piccolo nucleo di Cervi (Cewus elaphus),
nonché ai Cinghiali (Sus scrofa) ed ai Mufloni (Ovis musimon), questi ultimi ormai presenti con
oltre un centinaio d'individui. Nel complesso si tratta di una fauna completamente estranea al
territorio, introdotta più o meno recentemente e non connessa a nessun'attività tradizionale; essa
andrebbe se non altro tenuta sotto controllo - almeno nelle aree di maggiore interesse - anche al
fine di non pregiudicare la sopravvivenza delle specie autoctone, nonché gli stessi equilibri del
paesaggio vegetale.
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