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Notevolmente regredita è l'agricoltura che fino agli ami sessanta-settanta era praticata nelle
zone meno acclivi del territorio, come testimoniano i numerosi terrazzamenti sparsi. In
prevalenza si coltivavano cereali, vigneti, ulivi, il Mandorlo (Prunus dulcis) e altre essenze
fìuttifere; si rilevano altresì resti d'impianti a Sommacco (Rhus coriaria), utilizzato per
l'estrazione dei tannini e a Frassino da manna (Frminus ornus), le cui colture risalgono ad
epoche più remote.

    Nell'ottica dell'interpretazione del paesaggio vegetale attuale, va inoltre rilevato il ruolo di
spicco che rivestiva un tempo l'attività dei legnaioli e dei carbonai, protrattasi intensamente fino
all'immediato dopoguerra. Oltre alle specie forestali, in particolare 1'Olivastr.o (Olea europaea
var. sylvestris), il Pino d'Aleppo (Pinus halepensis) ed il Leccio (Quercus ilex), erano utilizzati i
vari arbusti della macchia e della gariga, anch'essi sottoposti ad un taglio continuo per ottenere
legna da ardere, prevalentemente venduta lungo i centri costieri trapanesi. Interessanti, a tal
proposito, le testimonianze raccolte da discussioni con anziani del luogo, i quali ricordano come
le fascine venissero trasportate attraversorudimentali teleferiche dislocate fra la dorsale montuosa
e le zone costiere, nel cui ambito sostavano le barche utilizzate per il trasporto via mare.

    Pur essendo stato sottoposto nel passato ad un intenso sfruttamento antropico di tipo
tradizionale, il paesaggio vegetale di Marettimo risulta ancora oggi particolarmente espressivo.
Ciò è da collegare all'intenso dinamismo evolutivo della vegetazione, favorito nel territorio da un
fenomeno per certi versi inedito per l'area mediterranea: la mancanza di una vera e propria
cultura del fuoco.

    Infatti, rifacendosi sempre alla memoria storica degli anziani, si ricordano soltanto due

incendi negli ultimi trent'anni. Il primo si è verificato nel 1981, a partire dal faro di Punta

Libeccio, per poi risalire l'intero versante di Pizzo Scaturro ed interessare il vasto "Piano di
Stincazzi", toponimo che fa riferimento alla densa vegetazione di Lentisco (Pistacia lentiscus),
assai diffuso in quest'area; successivamente il fronte dell'incendio si estese al versante
occidentale di Punta Campana, oltrepassando anche il crinale nei pressi di Punta Anzine. I1
secondo incendio, risalente al 1989, fu di più modeste dimensioni, interessando l'area fra la
vecchia discarica - allora ancora attiva - e il rifugio forestale di località "Carcaredda".

Caratteristiche fisiografiche del territorio

    L'Isola Marettimo è posta ad ovest delle coste siciliane (37 km da Trapani), fra 12'01' e
12O05' di longitudine est e 37'56' e 37O59' di latitudine nord. L'isola, estesa per circa 12 Kmq e
con uno sviluppo costiero di circa 18 km,fa parte del territorio comunale di Favignana (Trapani).

     La linea di costa disegna una forma romboidale, con asse maggiore di 7,250 km in direzione
nord-ovestlsud-est (da Punta Mugnone a Punta Bassano) e asse minore di 4,250 km in direzione
nord-estfsud-ovest (da Punta Libeccio a Punta Troia); la larghezza dell'isola si mantiene quasi
costante fino in prossimità di Punta Libeccio per poi diminuire progressivamente verso la

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