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la siccità è particolarmente diffusa) rappresentando il primo vero e pro-
prio esempio pratico e funzionante di questo genere di impianto; dimo-
strando la loro facilità di esecuzione attraverso l’utilizzo di materiali loca-
li e facilmente riparabili. Il loro assemblaggio, non richiede l’impiego di
energia elettrica e ha costi di realizzazione contenuti (circa 500 dollari) .
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La struttura è in grado di raccogliere 100 litri di acqua potabile giornal-
mente, sfruttando in particolar modo la differenza fra giorno e notte.
L’inserimento di tale struttura, se sviluppata su larga scala, consentirebbe
infatti di ridurre la dipendenza di approvvigionamento, sfruttando le ca-
ratteriste metereologiche peculiari della condizione insulare e favorendo
così la loro autosufficienza.
14.4.3 La risorsa idrica sotterranea
Un uso proficuo dei pozzi di emungimento, insieme all’azione di drenag-
gio delle pietre calcarenite, può portare notevoli vantaggi in campo agri-
colo.
Le tecniche naturali e l’agricoltura sinergica, ridurranno del tutto sia l’u-
tilizzo di sostanze chimiche che l’approvvigionamento idrico dai pozzi.
In questo modo si riuscirà a diminuire i fenomeni di inquinamento e/o
sfruttamento indiscriminato della falda (con abbassamento di livello e
impoverimento globale delle sorgenti presenti) . ENEA ha effettuato de-
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gli studi idrogeologici sulle acque sotterranee, mirati essenzialmente alla
valutazione e al monitoraggio di tale risorsa per un loro possibile utilizzo.
Le campagne condotte, hanno riguardato principalmente 22 pozzi disse-
minati su un totale di circa 520 censiti nell’isola di Favignana. Lo studio
ha consentito di trarre delle conclusioni, che hanno portato a loro volta
ad un restringimento del campo di interesse . Le misurazioni idrologiche
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e le analisi chimiche effettuate, infatti, hanno permesso di individuare
un’area (situata nella zona orientale dell’isola) potenzialmente interessan-
te per l’impiego sostenibile delle acque sotterranee. In tale zona la falda
acquifera si trova a bassi livelli di profondità, e l’acqua risulta di qualità
elevata rispetto a quella dei pozzi presenti nella zona occidentale; i qua-
li sono caratterizzati da una maggiore profondità, e di conseguenza più
esposti alla contaminazione con acqua salata di origine marina .
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14.4.4 Trattamento acqua reflua
La differenziazione e il trattamento delle acque reflue risulta fondamen-
tale nei territori limitrofi con scarso approvvigionamento. Le sostanze
chimiche inquinanti, oltre ad essere dannose per l’uomo (il quale le assu-
me attraverso la catena alimentare), sono inoltre convogliate nelle acque
di scarico.
Nonostante l’approccio sistemico prevede la quasi totale assenza di utiliz-
zo di detergenti sintetici, l’obiettivo del trattamento delle acque reflue è
quello di rimuovere i contaminanti e le impurità sospese, al fine di rende-
re riutilizzabile l’acqua grigia in uscita.
292 /approccio sistemico