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Alla fiera della memoria.
Feste, identità locali e mercato culturale

                     in Sicilia

                        Ignazio E. Buttitta

A survey of present-day religious festivals in Sicily reveals a changing situation whe-
re the folkloric coexists with the folkloristic, and tradition survives alongside revival
and invention. What was originally a spontaneous process of reaffirming and redi-
scovering usages and customs that had disappeared or risked disappearing soon
came to be associated with various economic, institutional and political interests that
in many cases have become predominant. These interests aim at manipulating tradi-
tional events to their own advantage by supporting the current fashion for folk culture
and rusticity and promoting the rhetoric of lost identities and roots. This rebirth of
religious traditions therefore is of a somewhat ambiguous nature with features that
are both unconsciously positive and decidedly alienating.

    I.  Da alcuni anni, seppur con un certo ritardo rispetto ad altre regioni ita-
liane (Botta-Caselli-Mantelli, 1988; Scarpone, 2000), è stato avviato in Sicilia un
ampio dibattito tra rappresentanti delle Istituzioni pubbliche (in primo luogo gli
Assessorati regionali dei Beni culturali e del Turismo), del cosiddetto mercato
turistico, delle realtà associative locali e del mondo accademico rispetto all’uso,
dunque al destino, del patrimonio immateriale, in primo luogo delle feste reli-
giose tradizionali. Seminari e convegni sulle politiche e sulle strategie di recupe-
ro e di valorizzazione si sono susseguiti a ritmo serrato delineando un quadro
complesso. Un quadro segnato, per un verso, dalle richieste di riconoscimento di
presunte virtù autoctone avanzate dalle singole comunità e dall’intervento, rara-
mente coordinato, di cultori di storie patrie, di dirigenti delle Soprintendenze, di
assessori comunali alla cultura, di comitati e associazioni più o meno ingenua-
mente protesi alla salvaguardia delle tradizioni e delle identità locali e, per altro
verso, punteggiato da piccoli e grandi musei etnoantropologici, da pubblicazio-
ni divulgative su vari aspetti del folklore isolano, da fiere e da sagre del prodotto
tipico (agroalimentare, artigianale, ecc.), da manifestazioni pseudo-tradizionali
a carattere spiccatamente turistico (presepi viventi, rievocazioni storiche in co-
stume, ecc.). Un quadro, dunque, caratterizzato da iniziative che, in un modo o

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